Un avvocato penalista di 43 anni, Francesco Pagliuso, è stato ucciso in un agguato nella tarda serata di martedì a Lamezia Terme, nel Catanzarese. Pagliuso era alla guida della propria auto e stava facendo rientro a casa quando il killer è entrato in azione, esplodendogli contro diversi colpi di pistola. Gli inquirenti pensano a una vendetta legata alla sua attività professionale.
L'agguato ripreso dalle telecamere - L'agguato è avvenuto nel giardino dell'abitazione del penalista, ed è stato ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Nelle immagini si vede la sagoma (ma il volto è irriconoscibile) dell'assassino che si avvicina all'automobile di Pagliuso e spara due colpi, dandosi poi alla fuga. Il killer si sarebbe introdotto nel giardino praticando un buco nella recinzione. A trovare il corpo nella notte sono stati i carabinieri, intervenuti dopo l'allarme dei familiari della vittima, preoccupati perché Pagliuso non rispondeva al cellulare.
Ipotesi vendetta professionale - Una vendetta legata all'attività professionale di Pagliuso è l'ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri, che indagano sull'omicidio. L'avvocato aveva un vasto giro di clienti, molti dei quali legati ad ambienti della 'ndrangheta e della criminalità in genere. Tra questi c'erano anche persone comuni con pendenze di vario tipo con la giustizia o coinvolte in controversie di natura privata.
Inoltre la vittima aveva interessi in vari settori economici, in particolare nella ristorazione. E' verosimile, dunque, che Pagliuso sia rimasto vittima di una vendetta. Si tratta adesso di accertare chi e perché abbia voluto che Pagliuso morisse, o uccidendo personalmente il professionista o incaricando a tale scopo un killer.