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Identificato assalitore Belgio: è algerino sconosciuto a polizia

Il premier Michel: "Agenti hanno evitato una tragedia peggiore"

L'uomo che sabato a Charleroi, in Belgio, ha colpito due poliziotte a colpi di machete è un 33enne algerino, noto alle forze dell'ordine per piccole infrazioni. L'Isis ha rivendicato l'attacco attraverso la sua agenzia Amaq. E il premier Charles Michel, dopo la riunione con i servizi di sicurezza, ha annunciato nuove misure per proteggere gli agenti: "La polizia ha evitato una tragedia peggiore, ora aumenteremo la sicurezza dei suoi uomini".

La rivendicazione - "Una fonte interna ha confermato all'agenzia (l'Amaq, l'agenzia di Daesh) che l'attacco a Charleroi è stato effettuato da uno dei soldati dello Stato islamico": così si legge sulla nota diffusa da diversi media su Twitter, che aggiunge che l'attentato è stato compiuto "in risposta agli appelli a colpire i cittadini dei Paesi che appartengono alla coalizione crociata". L'algerino "era in soggiorno illegale in Belgio e non ha rispettato due ordini a lasciare il territorio": così si legge su un comunicato del gabinetto del segretario di Stato all'asilo e alla migrazione, Theo Francken.

Michel: "Non cedere alla paura" - Il premier belga Michel invita il Belgio a "non cedere alla paura". "Abbiamo chiesto immediatamente all'Ocam (il centro di crisi che monitora il rischio terroristico in Belgio, ndr) di valutare la situazione ed è stato deciso di mantenere il livello di allerta a 3 su 4", ha spiegato. Poi, la conferma dei sospetti di terrorismo: la giustizia belga ha aperto un'indagine per "tentativo di omicidio terroristico, dati alcuni elementi apparsi fin da subito", come le grida "Allah u Akbar" durante l'attacco.

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