Lieto fine per Grisù, la gatta che viaggiava sul treno Lecce-Torino insieme ai suoi proprietari e fatta scendere di notte alla stazione di Pescara dal capotreno perché scambiata per un randagio, è stata ritrovata. Ma intanto era già diventata un caso, approdando persino a Montecitorio: "Bisogna fare luce sulla vicenda. Serve una rivoluzione culturale anche nel mondo animale", aveva detto la deputata abruzzese del M5s, Daniela Torto, per motivare la sua interrogazione parlamentare.
Tutto è iniziato la sera del 21 marzo, con un annuncio sui social che chiede aiuto: "Il mio gatto viaggiava sul treno Lecce-Torino insieme ai miei genitori. E' stato fatto scendere alla stazione di Pescara nella notte. Aiutatemi a trovarlo". Da lì prima il tam tam su Facebook, poi la mobilitazione di animalisti dell'Enpa e agenti della Polfer, fino al Parlamento.
"Ad allontanare il gatto dal mezzo - così la deputata Cinque Stelle - è stato proprio il capotreno. Mi auguro che presto Grisù ritorni dalla sua famiglia, ma allo stesso tempo ritengo che l'accaduto metta in evidenza ciò che doveva essere fatto e non è stato fatto".
Un augurio, fortunatamente, esaudito: Grisù è stata ritrovata dalla Polfer lì dove era stata fatta scendere, alla stazione di Pescara, ferma su una banchina: "Speriamo che chi ha deciso di abbandonare a se stessa, sulla banchina di una stazione ferroviaria, una povera creatura indifesa venga punito come è giusto che sia - scrive un gruppo di animalisti di Pescara su Facebook - E ci auguriamo che episodi del genere non accadano mai più".