NUMERI RECORD

Coldiretti, allarme cinghiali: oltre un mln, raddoppiati in 10 anni

A rischio le produzioni agricole, ma anche la vita degli automobilisti: nel 2015 18 morti in incidenti con gli animali

Nel giro di dieci anni, il numero di cinghiali in tutta Italia è raddoppiato, superando il record di un milione di esemplari. Lo denuncia la Coldiretti, spiegando che a rischio non sono solo le produzioni made in Italy e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita degli automobilisti. Secondo i dati Aasps, infatti, negli incidenti stradali provocati dagli animali nel 2015 sono morte 18 persone e altre 145 sono rimaste ferite.

Si tratta di "un vero e proprio esercito che assedia oggi le campagne italiane con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo campi di grano, mais, orzo, ma anche le produzioni tipiche, dalle castagne al farro, delle mele all'uva che gli agricoltori hanno salvato in questi anni dall'estinzione per poi rischiare di vederle sparire a causa della pressione dei selvatici", sottolinea la Coldiretti. E gli esemplari sono sempre più vicini alle città, con avvistamenti frequenti nelle periferie e persino nelle vie delle grandi metropoli.

Oltre 100 milioni di euro di danni alle produzioni nel 2015 - Il rischio, tuttavia, è rappresentato anche da altre specie, "dalle nutrie agli storni, dai daini ai caprioli, fino ai mufloni, per danni alle produzioni che nel 2015 hanno raggiunto complessivamente i 100 milioni di euro. Un problema che - denuncia la Coldiretti - mette a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, soprattutto nelle aree interne, ma anche l'assetto idrogeologico e lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici ormai fuori controllo, senza dimenticare le preoccupazioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati".