L'iniziativa organizzata dagli imam francesi, che ha radunato migliaia di musulmani nelle chiese proprio di Francia, ma anche in Italia, non è piaciuta a tutti. Un prete cattolico, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha scritto una lettera per protestare contro la preghiera comune in segno di solidarietà dopo i fatti di Rouen; la testimonianza è stata raccolta dal TG4. Ecco il testo della comunicazione del sacerdote.
"Tu mi ammazzi un parroco e poi ti inviti la settimana dopo nella mia Chiesa a pregare la tua religione. Anche le altre chiese del mondo oggi saranno invase da musulmani senza che nessuno li abbia invitati. Se c’è proprio una cosa che noi temiamo è vederci arrivare i “turchi” in chiesa... Se lo avessi fatto io, non in Egitto, ma qui a Milano, di presentarmi in una moschea dicendo che mi sono autoinvitato a pregare, mi avrebbero lasciato alla porta. E se avessi insistito sarebbe scoppiata la rissa col coltello. Certo, tutti pregheranno oggi: i cristiani di non trovarsi qualche terrorista vicino. (Non esisterà, tra l'altro, alcun sistema di controllo e sicurezza, se non quelli di default nelle chiese più grandi…) Certo, tutti oggi ringrazieranno Dio: i cristiani di poter essere usciti vivi e incolumi dalla propria chiesa. Nessun vescovo farà sentire la sua voce dicendo che la cosa andava almeno concordata insieme. Insomma l’Islam è prepotente e invasore anche quando vuole farsi apprezzare come misericordioso e gentile. Se ci entrano in chiesa quando vogliono fare la pace, pensa che cosa possono fare quando sono leggermente alterati… eh, lo sappiamo cosa, tra l’altro…"
Un prete cattolico