Mercati finanziari concentrati sui risultati legati al secondo trimestre dei maggiori titoli tecnologici al mondo, dopo Twitter, Apple e Nintendo è la volta di Google, Amazon e Facebook. I titoli volano in borsa dopo che sono state superate di gran lunga le aspettative degli analisti.
Ottime notizie per Alphabet, la parent company che controlla Google. Rispetto allo scorso anno, gli utili sono cresciuti del 24%. Big G ha incassato ben 21,5 miliardi di dollari, una crescita significativa rispetto ai 17,7 miliardi registrati dall’azienda nel 2015 (+21%). Alphabet ha conseguito utili netti per 4,88 miliardi di dollari, 7 dollari ad azione, contro 3,93 miliardi, e 4,93 dollari ad azione dello stesso periodo sempre dell'anno scorso.
Con l’esclusione di alcune voci straordinarie il risultato è stato di 8,42 dollari per azione, al di sopra delle attese che prevedevano quota 8,04. La maggior parte degli introiti deriva dalla divisione Google che controlla il motore di ricerca e la pubblicità, ma anche gli altri comparti dell’azienda californiana hanno registrato risultati positivi.
Terzo trimestre di fila con utili in crescita esponenziale per la creatura di Jeff Bezos. Nel secondo trimestre il risultato è stato di 857 milioni di dollari contro i 92 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
I profitti per azione sono passati in un anno a 1,78 dollari dai precedenti 19 centesimi, superando le stime degli analisti che prevedevano al massimo quota 1,11 dollari.
I ricavi sono aumentati del 31% arrivando a 30,4 miliardi dai 23,2 miliardi dello stesso periodo di riferimento del 2015. Il fatturato è stato raggiunto grazie ad "Amazon Web Services,” la divisione di cloud computing che ha generato ben 2,9 miliardi di dollari rispetto all’1,8 miliardi del 2015. Aws è la divisione più redditizia e produce oltre la metà dell'utile operativo di 1,3 miliardi. Nel dopo mercato il titolo ha inizialmente perso quota salvo poi guadagnare oltre il 2%.
Mark Zuckerberg ha chiuso il secondo trimestre del 2016 con utili quasi triplicati rispetto allo scorso anno. Facebook ha conseguito utili netti per 2,055 miliardi di dollari, un rialzo del 186% rispetto ai 719 milioni di dollari registrati nello stesso periodo dello scorso anno. I profitti per azione sono aumentati a 71 da 25 centesimi di dollari, ma al netto di voci straordinarie sono passati a 97 centesimi da 50 per azione contro stime degli analisti per 82 centesimi. Ricavi a 6,436 miliardi di dollari (+59%) dai 4,042 miliardi dello stesso periodo 2015, battuto anche il consensus che era fermo a 6 miliardi. La società di Menlo Park ha battuto le attese anche per quanto riguarda il numero di utenti mensili attivi, saliti a 1,13 miliardi, contro gli 1,11 miliardi stimati dagli analisti. Una ricchezza che Facebook è riuscita a monetizzare: i ricavi pubblicitari medi per utente sono infatti saliti su base trimestrale da 3,32 a 3,82 dollari, contro i 3,59 dollari del consensus.