Sono milioni le persone che, soprattutto per questioni di lavoro, stanno sedute otto ore al giorno. Per contrastare gli effetti negativi provocati dalla sedentarietà serve un'ora di attività fisica al dì: non si deve per forza correre, basta anche camminare di buon passo o andare in bici. E' quanto emerge da uno studio condotto su oltre un milione di persone e pubblicato sull'autorevole rivista The Lancet, secondo cui circa un quarto degli adulti a livello globale non rispetta le linee guida diffuse dall'Oms.
Secondo gli autori, dalle Olimpiadi del 2012 a oggi ci sono stati troppo pochi progressi nella lotta contro la pandemia globale di inattività fisica. La sedentarietà è legata a un aumento del rischio di malattie cardiache, diabete e alcune forme di cancro ed è associato a più di cinque milioni di morti l'anno.
L'importanza di fare sport - I ricercatori dell'Università di Cambridge e della Scuola Norvegese di Scienze dello Sport, autori dello studio, hanno però valutato che chi siede per otto ore al giorno, ma è comunque fisicamente attivo, registra un rischio molto più basso di morte rispetto alle persone che trascorrono meno ore sedute, ma non fanno sport.
Un problema anche economico - Lo studio ha inoltre stimato che la sedentarietà costa all'economia mondiale oltre 67,5 miliardi di dollari annui in spese sanitarie e perdita di produttività, con un'incidenza maggiore a carico dei Paesi ad alto reddito. D'altronde, sottolineano i ricercatori, pur se ci sono stati progressi nello sviluppo di politiche nazionali contro la sedentarietà, troppo spesso non vengono messe in pratica: lo dimostra il 23% della popolazione adulta mondiale e l'80% degli adolescenti che nel 2015 non hanno rispettato le raccomandazioni dell'Oms (150 minuti a settimana di attività fisica a moderata intensità). Raccomandazioni tra l'altro più basse rispetto ai 60-75 minuti al giorno che emergono dall'analisi pubblicata su The Lancet.