Sul telefonino del rifugiato siriano che si è fatto esplodere ad Ansbach, in Germania, le autorità hanno trovato un video in cui l'uomo giura fedeltà al califfo dell'Isis Al Baghdadi. Il siriano minaccia poi di compiere un attacco come rivalsa nei confronti dei tedeschi perché potrebbero distruggere l'islam. In una prima traduzione, l'uomo dice di agire in nome di Allah.
Nel filmato anche una minaccia esplicita al popolo tedesco: "Non potrete più dormire sonni tranquilli". Il rifugiato siriano di Ansbach aveva addosso parecchio denaro contante: secondo la polizia aveva un rotolo di banconote da 50 euro legate con un elastico. Gestiva inoltre sei profili Facebook, almeno uno dei quali con dati personali falsi. Sui cellulari sono state trovate diverse conversazioni whatsApp, tutte al vaglio degli inquirenti.
Aveva materiale per bombe artigianali - Durante la perquisizione al centro di accoglienza per rifugiati dove viveva il siriano di Ansbach è stato trovato diverso materiale compatibile con la costruzione di bombe artigianali, come pezzi di ferro e batterie. Al centro rifugiati gli investigatori hanno trovato una latta di gasolio, acido idrocloridrico, alcool, ferro, fili, batterie e bulloni, oltre ad un pc portatile con immagini legate all'Isis. Il siriano, morto per le lesioni causate alla sua aorta ed al suo fegato dalla esplosione, aveva costruito la bomba artigianalmente. Pezzi di metallo dell'ordigno, "progettato per uccidere", sono stati proiettati a diversi metri dalla deflagrazione. Il rifugiato era arrivato per la prima volta in Germania il 3 luglio 2014. Era stato destinatario di un foglio di via.
Veniva da Aleppo, aveva ferite di guerra - Il siriano arrivava da Aleppo, in Siria, ed aveva ferite di guerra e necrosi sui piedi e sulle gambe. Non si sa se avesse una formazione militare, ma secondo la polizia tedesca "sapeva come uccidere da solo". Era stato dimesso da un ospedale in seguito ad una terapia elettroconvulsiva ed era sotto controllo per il suo stato psichico.
Berlino: non escludiamo legami di kamikaze con Isis - Non si possono escludere dalle indagini eventuali collegamenti con lo Stato islamico (Isis) del 27enne rifugiato siriano. E' il timore espresso dal ministro dell'Interno di Berlino, Thomas de Maiziere. Il ministro ha aggiunto che anche i problemi psichici dell'attentatore, deceduto nell'esplosione, possono aver contribuito in maniera determinante nello spingere il siriano a perpetrare l'attentato. "Le persone instabili sono vulnerabili alla radicalizzazione", ha tenuto a sottolineare il ministro di Angela Merkel, sottolineando che è ancora presto per poter giungere a delle conclusioni in tale senso.
Polizia potenzia sicurezza in aeroporti e stazioni - "La polizia federale rafforzerà la propria presenza e visibilità in aeroporti e stazioni". Lo ha detto il ministro dell'Interno Thomas de Maiziere.