Fatturato in crescita per le imprese italiane
Il Cerved ha rilevato un aumento dei ricavi delle aziende italiane del 2,7% tra 2014 e 2015, +2,3% rispetto al 2007
Nel 2015 i ricavi delle imprese sono finalmente tornati ai livelli per crisi. Secondo il Cerved, infatti, tra il 2014 e lo scorso anno i fatturati delle imprese hanno riportato un’accelerazione rispetto agli anni precedenti. Miglioramenti che, non solo hanno interessato tutte le dimensioni di impresa (dalle micro alle aziende più grandi), ma anche tutti i settori, anche quelli che – come le costruzioni – hanno subìto maggiormente gli effetti negativi della crisi economica.
In generale il fatturato delle imprese analizzate dal Cerved è aumentato del 2,7% nel 2015 rispetto al 2014, mentre rispetto al 2007 si è registrato un +2,3%. Una crescita notevole ha poi interessato il valore aggiunto, +4% sul 2014 e +11,6% sul 2007, ma anche il costo del lavoro, +2,9% rispetto ad una anno prima e +22,3% rispetto al 2007.
Un buon trend ha interessato poi le imprese che non riescono a generare margini lordi positivi o che chiudono l’esercizio in perdita, per le quali il numero di è ridotto, con miglioramenti notevoli soprattutto tra le aziende di piccola o media dimensione e nell’industria.
Senza dubbio buone notizie, che fanno il paio con i dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane elaborati da Infocamere e Unioncamere. Secondo l’analisi, infatti, nei primi mesi del 2016 è proseguito il rallentamento dei fallimenti, tanto da registrare nel primo trimestre dell’anno il miglior risultato dell’ultimo quinquennio e il numero più basso di fallimenti degli ultimi undici anni.
In particolare il monitor Movimprese ha rilevato 127.341 fallimenti contro i 133.187 dello stesso trimestre del 2015, per un calo percentuale di 5,4 punti. Al contrario, si rileva una lieve variazione positiva per il numero di iscrizioni: da 114.502 a 114.660, interrompendo una serie negativa che andava ormai avanti da qualche anno. Basti pensare che dalle 120mila iscrizioni del 2012 si è scesi alle 118mila del 2013, alle 115mila del 2014 e alle 114mila del 2015.
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