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I risultati di Ibm, Netflix e Yahoo!

Giù in borsa Netflix e Yahoo!. Ibm mette a segno un +3% nell’after hour

Come di consueto, a luglio le grandi aziende tecnologiche cominciano a diffondere i risultati finanziari del secondo trimestre. I primi ad arrivare sono quelli di Ibm, Yahoo! e Netflix, dai quali però non giungono buone notizie, almeno in parte.

Yahoo!, per esempio, ha registrato un aumento della perdita trimestrale rispetto allo scorso anno, passando da 21,55 milioni di dollari (o due centesimi per azione) a 439,9 milioni di dollari (o 49 centesimi per azione). Al contrario, nel periodo considerato si è registrato un aumento dei ricavi, arrivati a toccare gli 1,31 miliardi di dollari. Bisogna comunque considerare che il dato è stato rivisto in base ad un calcolo diverso rispetto agli anni passati, altrimenti i ricavi si sarebbero attestati a 1,06 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 1,24 miliardi dello stesso trimestre del 2015 e in linea con e attese (1,08 miliardi).

Immancabilmente il titolo ne ha risentito nell’after hour: al Nasdaq ha perso lo 0,26% dopo il +0,6% registrato prima della chiusura dei mercati. Chi ha subito un vero e proprio tonfo in borsa è però Netflix, perdendo il 15% nel dopo mercato.

Il servizio streaming, infatti, nonostante abbia riportato un aumento consistente degli utenti, per gli investitori si tratta comunque di un aumento troppo lento, tanto da non riuscire a superare le stime degli analisti. Le previsioni indicavano, infatti, 2,5 milioni di utenti in più mentre i dati definitivi hanno riportato un aumento di “soli” 1,7 milioni di utenti. Nel secondo trimestre Netflix ha registrato ricavi per 2,11 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 1,65 miliardi dello stesso periodo del 2015. Gli utili sono aumenti da sei centesimi per azione a nove.

Per quanto riguarda l’Ibm, nel secondo trimestre il fatturato è sceso del 2,8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, passando da 20,81 miliardi di dollari a 20,40 miliardi. Giù anche gli utili, da 3,45 miliardi a 2,5 miliardi di dollari. Nonostante i ribassi, i risultati si sono comunque presentati oltre le attese, consentendo al titolo di segnare un +3% in borsa.

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