Il blu-violetto del cielo all'alba, il biancore delle rocce calcaree quando si fa giorno, il verde chiaro dei prati inondati dal sole, lo scuro dei boschi, le nubi bianche che si rincorrono sulle vette, il cielo azzurro. E poi le rocce che volgono verso il rosa al crepuscolo: le Dolomiti, si sa, sono capaci di offrire uno straordinario show di colori "naturali". Ma oggi è ancora più facile godere di tale spettacolo in Valle Isarco, Alto Adige.
Un nuovo sentiero in quattro tappe - Viene infatti aperto questa estate il nuovo sentiero “Dolorama” (Dolomiti + panorama). In 4 tappe dall'Alpe di Rodengo/Luson, all'incrocio fra Val Pusteria e Valle Isarco, il percorso è una sorta di balconata naturale continua lunga decine di chilometri. Si snoda attorno alla Plose, la montagna di Bressanone, e poi lungo la Val di Funes fino a Laion, all'ingresso della Val Gardena: protagoniste assolute, le meravigliose guglie delle Dolomiti, in particolare delle Odle Patrimonio mondiale dell'Unesco! Il nuovo percorso panoramico è lungo 61 chilometri e corre quasi interamente su strade forestali e sentieri con una segnaletica uniforme e dedicata (oltre a quella consueta ufficiale), con un solo attraversamento di una strada asfaltata. Il dislivello totale in salita è di 2356 metri, in discesa di 3004 metri, per un tempo di percorrenza complessivo di 19 ore.
La storia della terra? Un libro aperto - Lungo il sentiero s'incontrano invitanti punti di sosta panoramici, come ad esempio il sito dell'insediamento preistorico Astmoos sull'Alpe di Luson o quello di fronte alle stratificazioni geologiche al passo delle Erbe, che costituiscono una sorta di libro aperto sulla storia della terra. E ovviamente, nei punti strategici, ci sono baite panoramiche con ristorazione tipica (e anche gourmet) di alta qualità ed autenticità. Sono in totale 22 i rifugi lungo l’itinerario o nelle prossimità; in 12 di questi è anche possibile pernottare (preferibilmente previa prenotazione).
Un sentiero in diretta - Prendendo come base il parcheggio in località Zumis, sopra Rodengo, l'itinerario inizia dolcemente sul sentiero 4 tra i paesaggi d'altura, in un mare di fiori variopinti sull'Alpe di Rodengo/Luson. Panorama mozzafiato da due lati, a nord verso le Alpi di confine e i monti di Fundres, a sud le Dolomiti, fra cui spicca il Sass Putia, potendo osservare anche i laghetti alpini Glittner verso la fine della tappa. Nella seconda tappa ci si avvicina poi alle rocce ardite delle Odle di Eores e di Funes, che sembrano tanto vicine da poterle quasi toccare con mano. Ma sulla sinistra, oltre la Val Badia, dopo aver attraversato i 2100 metri del giogo Göma, appaiono le vette del Sasso di Santa Croce. Poi si tocca il Passo delle Erbe e si percorre il sentiero “Giro Sasso Putia”, girando attorno a questa imponente formazione rocciosa, fino al Rifugio Genova. Nella terza tappa, attraverso estese foreste, si arriva alla Brogles Hütte. E dopo tanta roccia ci si rituffa nel verde, leggermente in pendenza verso sud, tra prati e pascoli di Rasciesa, fino al Rifugio Resciesa. Sulla Rasciesa, grandioso affaccio su Sassolungo, Sasso Piatto e Sciliar. Da qui, con la quarta tappa, si continua su ampi prati e alpeggi scendendo fino a Laion a sud di Chiusa all’entrata della Val Gardena in 3 ore di discesa.
I percorsi classificati - Nella Valle Isarco, nota come la “valle dei percorsi”, le opportunità di escursioni sono talmente tante e variegate, che con la collaborazione di guide alpine ed esperti del territorio, sono stati individuati e “classificati” accuratamente per tematiche e per tipologia di pubblico i percorsi più adatti a ciascuno. Dalle passeggiate per famiglie con bambini (perfino nel passeggino), fino alle ferrate più emozionanti, passando per sentieri a tema e percorsi di scoperta della vita vissuta e del lavoro fra masi e malghe. In questo modo la vacanza diventa ancora più piacevole, facile, ma soprattutto autentica.
Per maggiori informazioni: www.valleisarco.info