“Fu Emmanuel ad afferrare per primo il segnale stradale e a scagliarlo contro Mancini che cadde sul marciapiede". A dirlo sarebbe stata Chinyere, la moglie del nigeriano ucciso a Fermo da Amedeo Mancini, sentita nuovamente dagli inquirenti. La vedova avrebbe così corretto il tiro rispetto alla versione sostenuta finora, rischiando l'accusa di falsa testimonianza; Chinyere si sarebbe giustificata sostenendo di non parlare bene l’italiano.
Il cambio versione, riportato dal Corriere della Sera, rimane comunque un "giallo". Secondo il legale della moglie di Emmanuel Chidi Nnamdi, l'avvocato Letizia Astorri, la donna "non ha ritrattato e non ha cambiato la sua versione dei fatti". Negli interrogatori precedenti, il 5 e 7 luglio (con due interpreti diversi), Chienyere aveva sostenuto che era stato Mancini a colpire Emmanuel con il paletto della segnaletica stradale, dopo che l'ultrà l'aveva insultata chiamandola "scimmia". Anche le Piccole Suore Jesu Caritas, che assistono la ragazza, sostengono che "ha sempre detto la stessa cosa, non ha cambiato nulla". Secondo la presunta nuova versione invece sarebbe stato il nigeriano ad iniziare la collutazione, attaccando fisicamente il fermano.
Proprio la "correzione" combacerebbe con la versione fornita finora dai testimoni, due vigilesse e altre due donne arrivate subito dopo la colluttazione. Le indagini e gli accertamenti proseguiranno con ulteriori rilievi sul luogo della colluttazione, inoltre gli investigatori hanno acquisito le scarpe indossate da Chinyere il giorno dell'omicidio, visto che la stessa ragazza ha raccontato di essersene sfilata una per colpire Mancini.