"Se sarò io a diventare premier la Gb uscirà dall'Ue". Così Theresa May, unica candidata alla leadership Tory, presentando la sua piattaforma economica. "Brexit significa Brexit", ha ripetuto May impegnandosi ad attuare la vittoria del Leave al referendum pur avendo appoggiato il Remain. La parlamentare conservatrice ha poi promesso "cambiamenti" con un'impronta più sociale e spazio ai lavoratori nella governance delle aziende.
Andre Leadsom lascia la corsa: "Appoggia la May come premier" - Andrea Leadsom ha formalizzato la sua rinuncia alla candidatura per la leadership Tory e per Downing Street, lasciando la rivale Theresa May unica aspirante alla carica di primo ministro. La Leadsom ha detto di ritenere di non avere "sufficiente sostegno" in Parlamento e ha offerto appoggio alla May, ricordandone l'impegno ad attuare la Brexit.
Attesa direzione per confermare Theresa May leader Tory - E il presidente del comitato 1922, che gestisce l'elezione interna del leader Tory, ha confermato che la May resta candidata unica alla guida del partito - e quindi anche del governo britannico - dopo il ritiro di Andrea Leadsom. Ha aggiunto tuttavia che il dossier passa in giornata alla direzione del partito, a cui spetterà formalizzarne la nomina a leader. Solo dopo, l'attuale ministro dell'Interno potrà ricevere dalla regina l'incarico di primo ministro in sostituzione del dimissionario David Cameron.
Frase sulla maternità, la polemica e poi le scuse - Poco prima di abbandoanre la corsa la Leadsom ha chiesto scusa alla May per aver detto che il fatto di essere madre la rende una candidata migliore ala poltrona di premier. La sottosegretaria all'Energia ha dichiarato al Daily Telegraph: "Ho già detto a Theresa quanto mi spiace per qualunque torto io abbia causato". Secondo la Bbc avrebbe inviato un sms di scuse al ministro dell'Interno. L'entourage della May ha fatto sapere che è "grata" della scuse ed è convinta che la Leadsom non intendeva offendere.
Labour, Angela Eagle formalizza la sfida a Corbyn - Intanto sul fronte opposto, quello della leadership del partito laburista, l'ex ministro ombra alle Attività produttive Angela Eagle, 55 anni, deputata da 24, ha lanciato ufficialmente la sfida a Jeremy Corbyn. La Eagle, che sostiene di voler "salvare il Labour", è espressione dei deputati ribelli che intendono rovesciare l'attuale segretario, il quale tuttavia ha già fatto sapere di voler raccogliere la sfida.