Massacro Dallas, chi era Micah Johnson il reduce che odiava bianchi
Secondo un amico, il 25enne era "sempre sensibile alle malefatte della polizia"
Incensurato, reduce della guerra in Afghanistan, "istruito" e "apolitico" secondo un'amico, ma anche "molto consapevole dell'essere una persona di colore". Forse simpatizzante delle Nuove Pantere Nere sulla base di una foto con il pugno alzato. Ecco chi era Micah Xavier Johnson, il 25enne che avrebbe orchestrato il massacro di Dallas, ucciso a distanza con un robot imbottito di esplosivo nell'ultimo scontro a fuoco con la polizia.
Secondo un amico, era un "simpaticone" e certamente "un individuo non violento". Ma era anche il ragazzo "sempre sensibile alle malefatte della polizia", secondo quanto ha detto Caitlyn Lennon che aveva lavorato con lui in una paninoteca dal 2011 al 2013. L'anno dopo Micah era partito per l'Afghanistan come falegname nel 420esima brigata del Genio per sei mesi.
Tornato a casa il giovane era tornato a vivere con la madre a Mesquite, un sobborgo di Dallas che non ha le caratteristiche di un ghetto. "Rideva e cantava durante l'assedio delle forze dell'ordine", ha detto una fonte di polizia alla NBC. Non sembrava nervoso e anzi, aveva confessato di essersi allenato in palestra in vista dell'agguato il cui obiettivo, per quanto riferito in quell'ultimo braccio di ferro, era di "uccidere bianchi perché li odiava. E soprattutto poliziotti bianchi".
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