ERA GIA' STATO DENUNCIATO

Migrante ucciso a Fermo, l'aggressore fermato per omicidio

L'ultrà ha provato a difendersi spiegando di aver avuto l'impressione che Emmanuel e la moglie stessero rubando un'auto

Amedeo Mancini, l'ultrà 38enne della Fermana già denunciato per l'aggressione a Emmanuel Chidi Namdi, il migrante nigeriano picchiato a morte il 5 luglio a Fermo, è stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale con l'aggravante della finalità razziale. Nella Prefettura della città marchigiana riunione del Comitato per la sicurezza pubblica, con la presenza del ministro Angelino Alfano: "L'Italia non è quella del killer di Emmanuel".

(nella foto Amedeo Mancini per gentile concessione di www.cronachefermane.it)

L'ultrà: "Stava rubando un'auto" - L'ultrà ha provato a difendersi spiegando di aver avuto l'impressione che Emmanuel e la compagna stessero rubando un'auto. Secondo la versione fornita dal suo avvocato, Francesco De Minicis, il 38enne sarebbe intervenuto per impedire il furto insultando il nigeriano, che a quel punto avrebbe reagito. "Amedeo Mancini - ha spiegato il legale - è distrutto dal dolore. Non voleva uccidere, e esprime la sua vicinanza a chi piange Emmanuel".

La moglie di Emmanuel: "Chiedo giustizia" - Chinyery, la moglie di Emmanuel, chiede una sola cosa: "Che venga fatta giustizia, giustizia nel modo migliore per mio marito". Prostrata dal dolore e dallo choc e sotto sedativi, accetta di incontrare i giornalisti per raccontare la sua versione dei fatti.

"Sola al mondo" - Chi la assiste racconta che la donna "sta male, è sconvolta, completamente sotto shock e inconsolabile". Intanto la giovane nigeriana è stata trasferita dal seminario vescovile di Fermo, dove era ospite con il compagno, in un'altra struttura di accoglienza. "E' seguita dai medici, e da alcune suore. Cerchiamo di farle coraggio, ma in Italia ormai è completamente sola, non ha parenti, nessuno". A trovarla sono andati alcuni amici conosciuti nel seminario di Fermo.

Estremista di destra, l'aggressore fu sottoposto a Daspo - "Il mio assistito - ha intanto precisato l'avvocato di Mancini - non si aspettava che il pugno sferrato al migrante avesse questo effetto, e colloca l'episodio in un contesto difensivo". Secondo le previsioni di De Minicis, l'autopsia sulla vittima "avrà un ruolo non secondario" a sostegno di questa tesi. Mancini, conosciuto come estremista di destra, di recente è stato sottoposto a Daspo per un episodio di violenza. Di professione fa l'imprenditore agricolo.

Mancini: "Non sono razzista" - Da parte sua Mancini durante l'interrogatorio si difende dicendo di "non appartenere a nessun movimento politico, di non disprezzare altre razze e di non aver avuto la volontà di uccidere". Il suo avvocato de Minicis assicura che il suo assistito "si è pentito delle parole dette alla moglie di Emmanuel". Tre le fasi dell'episodio secondo il difensore: la prima di insulti, la seconda di aggressione e la terza finale della reazione. Fatti che dovrebbero emergere nell'esame autoptico fissato venerdì alle 12,30. Mancini ha anche detto che la donna lo ha morso su un braccio, facendo vedere i segni ai pm. La lesione è stata refertata in ospedale.