Il mercato digitale italiano, dopo l’indebolimento registrato tra il 2012 ed il 2014, è tornato a crescere nel 2015 e si potrebbe confermare in ulteriore risalita nel 2016 e negli anni a seguire. E’ quanto emerge dalle stime diffuse da Assinform, in occasione della presentazione del rapporto “Il digitale in Italia nel 2016”, redatto in collaborazione con NetConsulting e gli Osservatori Digital del Politecnico di Milano.
Le tabelle mostrano infatti un calo del valore del settore pari al 4,4% nel 2013 (da 68.141 milioni di euro a 65.162 milioni) e un calo dell’1,4% nel 2014 (a 64.234 milioni di euro). In particolare, nel periodo considerato, l’andamento negativo è stato dettato soprattutto dalle cattive performance registrate dal comparto dei servizi di rete TLC (-10,2% tra 2012 e 2013 e -7,1% tra 2013 e 2014) e dai servizi ITC (rispettivamente -2,7% e -0,3%).
Nel 2015, invece, si può osservare un rallentamento della caduta e un’inversione di tendenza per i due comparti considerati e un rafforzamento per le altre voci: il valore dei servizi di rete TLC è infatti diminuito del 2,4% mentre servizi ITC hanno riportato una crescita dell’1,5%. La voce Contenuti e pubblicità digitali ha registrato un +8,6%, software e soluzioni ICT un +4,7% mentre dispositivi e sistemi un +0,6%. In generale il mercato digitale è cresciuto dell’1% lo scorso anno.
Per l’anno in corso Assinform stima invece una crescita dell’1,5% (a 65.882 milioni di euro), dettato in gran parte da una nuova crescita dei Contenuti e pubblicità digitali (+7,5%) e dal progresso del 4,3% che interesserà a fine anno il comparto Software e soluzioni ICT. Servizi di rete TLC si mostreranno ancora in calo, dell’1,5%, mentre i servizi ICT rafforzeranno la crescita, +2,3%. Come anticipato le stime indicano una crescita del valore del mercato digitale italiano anche per gli anni a seguire: +1,7% nel 2017, + 2,0% nel 2018.
Dallo studio emerge poi anche una notevole crescita degli investimenti sul digitale, fondamentali per la tenuta del mercato. Nel dettaglio, nel 2016, le grandi imprese hanno investito il 2,8% in più rispetto al 2015, quelle di medie dimensioni l’1,7% in più, mentre gli investimenti delle aziende di dimensione più ridotta sono stati interessati da un più lieve +0,6%.
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