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Prosciolti i presunti "trafficanti di virus": tra loro Ilaria Capua

La virologa era coinvolta, insieme ad altri 12 imputati, in una inchiesta aperta a Roma due anni fa sulla produzione illecita di agenti patogeni volti alla commercializzazione

"Non luogo a procedere" - e dunque nessun processo - nei confronti di tutti gli imputati, tra cui spiccava la virologa Ilaria Capua, accusati di aver fatto parte di un presunto traffico illecito di virus dell'influenza aviaria, utilizzati - secondo l'Accusa - "per produrre clandestinamente specialità medicinali ad uso veterinario per poi commercializzarli". Per Ilaria, la scienziata che isolò il virus dell'aviaria, è la fine di un incubo.


In attesa della decisione del giudice per l'udienza preliminare, la virologa aveva lasciato l'Italia e il Parlamento, dove era stata eletta nelle file di Scelta Civica, per approdare all' Università della Florida, chiamata a dirigere un centro d'eccellenza. L'inchiesta - aperta a Roma due anni fa - in cui la donna era coinvolta riguardava il presunto traffico di virus che contagiò sette operatori e l' abbattimento di milioni di polli e tacchini.

Se per il reato di induzione a dare utilità, ossia diffondere il virus per fare soldi, si è arrivati al proscioglimento per prescrizione, per tutte le altre accuse il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste: tale decisione non ha solo riguardato Ilaria Capua, ma anche tutti gli altri 12 imputati. Un calvario durato due anni per la donna, che ora può serenamente dedicarsi al suo amato lavoro lontano dai confini italiani, che per troppo tempo sono stati per lei fonti di paure e angosce.

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