Secondo l'ultimo Rapporto Caritas Migrantes, la presenza di stranieri in Italia nel 2015 è rimasta stabile: 5.026.153 al 31 dicembre contro i 5.014.437 di inizio anno. Alla presentazione del rapporto è intervenuto anche monsignor Nunzio Galantino, presidente della Cei, secondo il quale “stando ai dati, alla realtà, l’immigrazione conviene, ne abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza, il nostro sviluppo”.
"La tanto temuta 'invasione' che qualcuno paventava con gli sbarchi dello scorso anno non ha praticamente prodotto effetti sulla composizione del panorama migratorio internazionale. Molti di coloro che sono giunti via mare hanno lasciato il nostro Paese mentre una parte residuale ha chiesto l’asilo. Sono altri i paesi in Europa che nel corso del 2015 hanno visto crescere sensibilmente la popolazione straniera tra cui Germania e Gran Bretagna." Secondo quanto affermato da Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, "da gennaio a dicembre si è registrata una crescita di sole 11 mila unità".
Sono ben 198 le nazionalità delle persone straniere che convivono in Italia. Il 41% dei migranti sono rappresentati solo da Romania, Albania e Marocco. Tra le regioni che ospitano più stranieri troviamo Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Campania. La cittadinanza è invece in forte aumento nel 2014 con un più 29% (129.887).
Secondo i dati del Dipartimento dell’Onu per gli Affari Economici e Sociali, il numero dei migranti internazionali ha continuato a crescere negli ultimi 15 anni: nel 2015 sono 243,7 milioni (il 3,3% dell’intera popolazione mondiale) le persone che vivono in un Paese diverso da quello di origine, contro i 173 milioni del 2000. Sul totale dei flussi internazionali, il 10-15 % è attribuibile ai migranti irregolari. L’Europa ospita il 31,2% del totale, segue l’Asia con il 30,8% e poi il Nord America con il 22,4%. Nei primi undici paesi sono presenti anche nazioni europee come la Germania, il Regno Unito e la Francia. Agli ultimi due posti troviamo la Spagna e l’Italia.