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Dacca, 9 italiani tra i 20 ostaggi uccisi: risparmiato solo chi conosceva il Corano

L'Isis rivendica l'assalto al ristorante: "Crociati, siete tutti nostri obiettivi". Mattarella interrompe il viaggio in America Latina. Renzi: "LʼItalia non arretra davanti al terrore"

Afp

Venti persone uccise, tra cui 9 italiani, 7 giapponesi e un americano. E' il drammatico bilancio dell'assalto compiuto da terroristi dell'Isis all'Holey Artisan Bakery, ristorante di Dacca, in Bangladesh. Per diverse ore si è temuto anche per la sorte di un decimo nostro connazionale, dato per disperso. Ma la Farnesina ha reso noto che l'uomo ha contattato la famiglia. Unico sospiro di sollievo dopo 24 ore drammatiche, di terrore, di sangue, di morte.

Le nove vittime italiane - A perdere la vita sono stati i nostri connazionali Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Per i familiari di quest'ultima la tragedia è, se possibile, ancora più grande. Simona, 33enne di Magliano Sabina (Rieti), era incinta.

Le altre vittime - Il bilancio complessivo è di 28 morti: oltre ai venti stranieri, vi sono infatti anche due poliziotti e sei assalitori. Il settimo è invece stato arrestato). Tredici ostaggi sono stati invece liberati nel blitz. Tra loro un giapponese e due cittadini dello Sri Lanka.

La rivendicazione dell'Isis - L'attacco è stato rivendicato dall'Isis, che ha fatto sapere di avere proprio preso volontariamente di mira gli stranieri, spiegando di avere "identificato e rilasciato i musulmani". "Crociati, voi, le vostre famiglie e i vostri amici siete tutti nostri obiettivi. Vi uccideremo, anche nei vostri sogni", si legge in una locandina pubblicata in Rete da un gruppo vicino allo Stato islamico. I terroristi hanno anche pubblicato le foto di cinque presunti assalitori.

Sgozzato chi non sapeva il Corano - Le testimonianze sono drammatiche. Secondo quanto ha raccontato un ostaggio salvato nel blitz, Rezaul Karim, i sequestratori hanno risparmiato solo chi era in grado di recitare versi del Corano. L'esercito ha spiegato che "la maggior parte delle vittime sono state uccise brutalmente con lame affilate" e sul posto sono stati sequestrati una pistola usata dai terroristi, il calcio piegato di un fucile AK22, dispositivi esplosivi improvvisati e un gran numero di armi da taglio artigianali.

Mattarella interrompe viaggio in America Latina - Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella ha interrotto il suo viaggio in America Latina e ha parlato da Città del Messico: "Siamo di fronte a barbarie senza confine. Il terrorismo rappresenta oggi il principale pericolo per il mondo". E ancora: "Occorre l'impegno comune di tutti con molta determinazione per sconfiggerlo e riaffermare la prevalenza del valore del rispetto della vita umana e della libertà e della convivenza pacifica del mondo".

Renzi: "Non arretriamo" - Dell'attacco ha parlato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "L'Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati", ha detto il premier.

Strage di Dacca, i nove italiani uccisi dalla follia jihadista

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Cristian Rossi - Imprenditore friulano, ha abitato per anni in Bangladesh, dove curava i rapporti nel Paese per conto di un'azienda di abbigliamento. In Italia aveva avviato un'attività in proprio che prevedeva l'import di vestiario realizzato proprio a Dacca. Lascia la moglie e due gemelline di tre anni. Sarebbe dovuto tornare in Italia venerdì, ma aveva deciso di ritardare la partenza.
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Nadia Benedetti - Dacca era la sua seconda casa, ma lei, manager 52enne di successo, girava il mondo da una vita dopo aver lasciato Viterbo a 52 anni. "Non ti sei mai fermata, nemmeno nei momenti difficili - scrive la nipote su Facebook -. Un branco di bestie ce l'ha portata via".
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Marco Tondat - Anch'egli imprenditore tessile, stava per completare le pratiche per il trasferimento in Bangladesh, richiesto circa un anno fa. 39 anni, separato, lascia una figlia di cinque anni. "Viveva per lei - racconta un'amica -. Tutti i sacrifici che faceva in giro per il mondo erano per garantirle un futuro".
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Adele Puglisi - Aveva vissuto in Sri Lanka e girato il mondo per anni. Poi, nel 2014, era arrivata in Bangladesh, dove lavorava come manager per Artsana. 54 anni, sarebbe dovuta ripartire sabato per l'Italia dove la aspettava il fratello Matteo.
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Simona Monti - L'ultima volta che era tornata in Italia, nella sua Magliano Sabina, è stato a Pasqua. Aveva salutato il suo compagno senza sapere ancora di essere incinta. 33 anni, è morta quarantotto ore prima di salire sull'aereo che l'avrebbe riportata in Italia per fare le ecografie e gli esami clinici.
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Claudia D'Antona - Doveva tornare in Italia, ma un impegno l'ha costretta a cancellare il volo. Aveva lasciato Torino nel 1984 ed era volata in India, dove aveva conosciuto il marito, Gianni Boschetti, con cui poi si era trasferita a Dacca. Anche l'uomo venerdì sera era al ristorante, ma si è salvato miracolosamente perché al momento dell'attacco si trovava in giardino, impegnato in una telefonata.
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Maria Riboli - Per andare a Dacca aveva lasciato un paesino di mille anime, Vigano San Martino. 34 anni, madre di Linda, di 3, era sposata con Simone. "L'hanno massacrata, che altro c'è da dire?", si è sfogata la sorella Graziella dopo aver appreso la notizia.
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Vincenzo D'Allestro - Impiegato di un'azienda tessile, faceva la spola tra il Bangladesh e Napoli. A Dacca era tornato proprio venerdì. 46anni, da 23 marito di Maria: è toccato a lei riconoscere il cadavere attraverso una foto.
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Claudio Cappelli - A Barzanò (Lecco) lascia una figlia di 6 anni e la moglie. 46 anni, aveva aperto un'azienda tessile in Brianza e da cinque anni faceva la spola con Dacca. "Siamo sconvolti dalle azioni di quegli infami maledetti assassini", la reazione della sorella.

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