Istanbul, la "mente" dell'attentato è un ceceno sfuggito all'estradizione perché rifugiato
A organizzare l'attacco sarebbe stato il ricercato Akhmed Chatayev, molto vicino all'Isis. Arrestato in Bulgaria nel 2011, non fu estradato perché aveva lo status di rifugiato in Austria. Identificati 2 dei 3 kamikaze
Sarebbe un jihadista ceceno ben noto alle forze dell'ordine, Akhmed Chatayev, la mente dell'attentato di martedì all'aeroporto Ataturk di Istanbul. Nel 2011 fu arrestato in Bulgaria ma l'estradizione in Russia fu bloccata perché l'uomo aveva lo status di rifugiato in Austria, Paese con cui Sofia ha un accordo di riammissione. Nuovo blitz contro una cellula dell'Isis: fermati 11 stranieri. Diffusi i nomi di 2 dei 3 kamikaze.
Chi è la "mente" dell'attentato - A organizzare l'attacco, secondo quanto riporta il quotidiano filo-governativo turco Yeni Safak, sarebbe stato dunque Chatayev, affiliato all'Isis. Ritenuto a capo di una cellula caucasica dello Stato islamico, conterebbe su ben 130 combattenti operativi. Il jihadista è fuggito 12 anni fa dalla Russia, da cui è ricercato.
I tre kamikaze - I magistrati turchi hanno determinato l'identità di 2 dei 3 kamikaze dell'aeroporto Ataturk
(nella foto). Si tratta di Rakim Bulgarov e Vadim Osmanov. Quest'ultimo, un mese prima dell'attacco, aveva affittato l'appartamento nel quartiere storico di Fatih, diventato poi il covo dei terroristi. Entrambi avrebbero passaporto russo.
I magistrati stanno inoltre cercando di recuperare le informazioni contenute nell'hard disk un computer portatile distrutto, che sarebbe stato usato dai kamikaze e ritrovato in un cestino della spazzatura vicino al covo.
Indagini: "Volevano sequestrare i viaggiatori" - Secondo gli inquirenti, il bilancio dell'attentato sarebbe potuto essere ancora più drammatico. I kamikaze avrebbero infatti progettato di sequestrare decine di viaggiatori prima di azionale le cariche esplosive.
Il blitz dell'antiterrorismo - Il blitz all'alba, in cui 11 persone sono state fermate, è avvenuto nel quartiere di Basaksehir. Già giovedì 13 persone erano finite in manette in un'operazione contro sedici diversi indirizzi in vari quartieri tra cui Pendik, Basaksehir e Sultanbeyli.
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