Mamme e figli

Ma i compiti per le vacanze sono utili oppure no?

Come gestire al meglio temi, operazioni e tabelline anche in ferie

Il dibattito sui compiti delle vacanze, che un tempo non esisteva, è ormai uno dei temi più caldi nelle discussioni tra genitori e tra questi ultimi e gli stessi docenti. Una scuola di pensiero sostiene siano utili per ripassare e tenere allenata la mente. Altri, invece, li ritengono una forzatura e una sorta di ostacolo a quello che dovrebbe essere la vacanza per i bambini e i ragazzi. Anche tra docenti, troviamo approcci diversi: alcuni insegnanti decidono di non assegnare alcun compito, altri invece subissano i bambini di attività scolastiche anche per l'estate. Poi esiste una categoria di docenti che sceglie una saggia via di mezzo, assegnando pochi compiti e incentivando i piccoli alla lettura durante il periodo estivo. Ma cosa fare, quando i compiti ci sono?

Non spingere i bambini a boicottarli - Sembrerà strano, ma ormai i genitori possono anche chiedere ai bambini di non fare i compiti quando, invece, i piccoli li farebbero senza alcun problema o trauma. Insomma, ci si concentra più sul mondo degli adulti, invece che su un universo differente che è l'infanzia. Se i bambini mostrano volontà e desiderio di tuffarsi nel libro delle vacanze, vanno assecondati tenendo per sé le proprie opinioni.

La sana pausa - Una soluzione intelligente è lasciare ai bambini e ai ragazzi una vera e propria pausa di relax e sana noia, alla fine della scuola. Già ci pensano i centri estivi, necessari per i genitori che lavorano, a scandire immediatamente le giornate del bambino. Inserire, da subito, anche il momento compiti forse non è una buona idea. Meglio aspettare che le giornate siano effettivamente più "vuote".

Trovare il momento giusto - Nell'arco della giornata, può esserci un momento ideale per dedicarsi ai compiti delle vacanze. Per esempio, dopo pranzo prima di tornare in spiaggia. Oppure, se si è in città, al mattino presto e sul terrazzo o balcone ombreggiati. O, ancora, alla sera dopo la doccia e prima di cena. Ciò che conta è che si tratti di un tempo breve e trascorso in un contesto di relax.

La bellezza della lettura - Sono numerosi gli insegnanti che puntano sulla lettura in vacanza. Dai grandi classici a libri divertenti e più contemporanei. La lettura, per i bambini e i ragazzi, però non dovrebbe essere un'imposizione o un compito, bensì un piacere. Per crescere futuri lettori, e dunque adulti più liberi e mentalmente aperti, è importante dare loro il buon esempio. Se mamma e papà sfoderano un libro durante la "siesta", è facile che i bambini abbiano voglia di fare lo stesso. Grande libertà, però, sulla scelta dei titoli: in questo caso, può essere autorizzato anche deviare dal percorso tracciato dalle insegnanti e lasciar fare ai bambini, mettendo loro a disposizione tutta la libreria di casa o portandoli in biblioteca. Se il docente è preparato, apprezzerà anche cambiamenti in corso di buon senso: d'altronde, leggere significa anche essere liberi.

No all'ansia da prestazione - Non tutti i bambini sono in grado di suddividere il volume dei compiti in modo efficace ed equilibrato: se la mole di lavoro richiesta è oggettivamente esagerata, è opportuno non opprimere i piccoli con il senso del dovere persino durante l'estate. In tal caso, ma sono situazioni fortunatamente rare, i genitori potranno poi parlarne alle insegnanti in concomitanza con il ritorno a scuola.