Il risultato contenuto nello studio pubblicato sull'ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno, la pubblicazione trimestrale della SVIMEZ, trovano conferma nei dati delle Camere di Commercio.
L'indagine, che ha coinvolto 225 imprese che impiegano almeno 20 addetti, è stata condotta attraverso un questionario, in cui era richiesto di assegnare a regioni e province punteggi compresi tra 1 (molto sfavorevole) a 5 (molto favorevole). Dalla rilevazione emerge che le prime cinque regioni preferite dagli imprenditori italiani per aprire una nuova impresa sono la Lombardia – prima con un punteggio di 4,07 –, l'Emilia Romagna (3,92), il Veneto (3,86), il Piemonte (3,58) e la Toscana (3,37) che ottengono un valutazione decisamente migliore rispetto a quelle meridionali.
Le regioni del Mezzogiorno non godono di grande appeal: l'Abruzzo e la Puglia si fermano (rispettivamente) a 2,59 e 2,47 punti, mentre la Calabria ottiene il punteggio più basso (1,73). L'analisi osserva che diversi fattori – servizi di trasporto inefficienti, criminalità organizzata… – giocano a sfavore delle regioni meridionali, percepite come un luogo meno ideale rispetto al settentrione, dove poter insediare la propria attività.
I risultati dell'indagine dello SVIMEZ trovano conferma nei dati contenuti in Movimprese, la rilevazione condotta periodicamente sulla natalità e mortalità delle imprese italiane registrate presso le Camere di Commercio – nel primo trimestre 2016 il maggior numero di nuove iscrizioni è stato registrato proprio in Lombardia (5.775), Emilia Romagna (2.962), Piemonte (2.902), Toscana (2.772) e Veneto (2.724) – e nei dati relativi al numero complessivo di imprese attive al 31 marzo 2016 nelle diverse regioni italiane.
Secondo Unioncamere-InfoCamere, una parte consistente delle imprese ha sede in Lombardia (251.497 unità), Veneto (131.065), Emilia Romagna (130.762), Piemonte (122.778) e Toscana (107.290) mentre in Calabria risultano attive 33.498 imprese.