No Tav di 71 anni dai carabinieri per l'obbligo di firma:è polemica
C'è chi scrive con un pizzico di ironia: "La signora Marisa... pericolosa "sovversiva", obbligo di firma dai carabinieri: temono possa fuggire"
Sono diventate virali su Twitter, con decine di condivisioni e post con l'hashtag #iostoconmarisa, le foto dell'attivista No Tav Marisa Meyer, 71 anni, che si reca a firmare nella stazione dei carabinieri di Chiomonte (Torino). La donna è tra le nove persone sottoposte all'obbligo di firma per gli scontri al cantiere della Torino-Lione del 26 giugno 2015 che nei giorni scorsi hanno portato anche all'arresto di 11 persone.
La condivisione più "illustre" è quella del gruppo musicale napoletano 99 Posse: "Solo un Paese malato impone l'obbligo di firma ad una signora di 70 anni solo perché è un'attivista #notav. Signora Marisa noi siamo con te!", scrive la band. Mentre c'è chi con un pizzico di ironia afferma su Twitter: "La signora Marisa... pericolosa "sovversiva", obbligo di firma dai carabinieri: temono possa fuggire".
L'interrogatorio di garanzia di Marisa Meyer assistita dall'avvocato Danilo Ghia, è previsto per martedì mattina davanti al gip Luisa Ferracane. Il pm Antonio Rinaudo le contesta di essere stata trovata a bordo di un furgone utilizzato dai manifestanti come supporto logistico (all'interno furono trovati trovati scudi in plexiglas, maschere antigas, tute nere, bombe carta e petardi) durante gli attacchi al cantiere. "Marisa - controbatte l'avvocato Ghia - ha problemi di deambulazione e aveva soltanto chiesto un passaggio dopo la manifestazione per tornare a Giaglione, dove era partito il corteo. Non aveva idea di che cosa ci fosse su quel mezzo".
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