Avrebbe abusato di sette minorenni adescandoli in chat e convincendoli a seguirlo in casa. Con l'accusa di violenza sessuale, adescamento di minori e pornografia minorile, la polizia ha notificato in carcere un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un ex sacerdote, ridotto allo stato laicale da 4 anni. L'uomo, in cella dall'aprile 2015, fu arrestato sempre per presunte violenze nei confronti di un 11enne.
La misura cautelare in carcere nei confronti di Giovanni Trotta, 55 anni, è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi su richiesta del pm Simona Filoni. I fatti contestati, commessi in due piccoli centri del foggiano, risalgono al 2014, epoca in cui l'indagato era già stato ridotto allo stato laicale e aveva cominciato a fare l'allenatore di una squadra di calcio.
Trotta risponde dei reati di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di cinque minori di eta' compresa fra i 12 e i 13 anni, affidati alla sua custodia in quanto dirigente e allenatore della squadra di calcio frequentata dai bambini, nonche' di loro docente di lezioni private. E' inoltre accusato di pornografia minorile e divulgazione di materiale pornografico realizzato mediante lo sfruttamento sessuale, "che distribuiva e diffondeva agli stessi ed anche ad altri minori, - spiega la Procura di Bari - al fine di attrarli a sè e di metterli in competizione tra di loro, per via telematica e mediante l'applicazione 'whatsapp' del telefono cellulare in suo uso".
Risponde infine di adescamento di due 12enni, un ragazzo e una ragazza, attraverso la chat Messenger del loro profilo Facebook. Le vittime sarebbero state tutte maschi, tranne la minorenne "utilizzata dall'arrestato - spiega la Procura - al fine di ottenere materiale pedopornografico da spendere come esca con i bambini di sesso maschile di cui abusava e che si erano dimostrati più restii a recarsi presso la sua abitazione; dimostrando fintamente interesse per i soggetti di sesso femminile, infatti, Trotta riusciva a convincere anche i minori più diffidenti a recarsi presso la sua abitazione ed a perpetrare i suoi turpi crimini contro l'infanzia".