DOPO UN'INTERCETTAZIONE

Terrorismo, blitz della polizia in Belgio: tre i fermati

Gli agenti hanno effettuato perquisizioni in appartamenti e 152 garage. Operazione scattata dopo un'intercettazione. Preso anche sospetto complice degli attentati del 22 marzo

Almeno 12 persone sospettate di preparare un attacco imminente in Belgio sono state fermate dalla polizia dopo un blitz effettuato in una quarantina di appartamenti sul territorio belga e soprattutto a Bruxelles. Lo riferiscono i media locali. Perquisiti anche 152 garage. Gli agenti hanno interrogato 40 persone e 3 di loro sono state fermate per terrorismo. Il loro obiettivo era colpire una "fan zone" di Euro 2016 a Rogier.

A segnalarlo è il sito della tv fiamminga VTM, secondo cui "la polizia è intervenuta appena prima che un attentato potesse verificarsi". L'operazione è scattata dopo un'intercettazione telefonica in cui si parlava di attacco "imminente". Il giudice deciderà nelle prossime ore sull'eventuale conferma della detenzione dei fermati. All'inizio erano stati portati in questura 12 sospetti ma nove sono stati rilasciati dopo poche ore.

Obiettivo: colpire dove c'è un maxischermo - Secondo la tv belga RTBF, alcuni degli uomini fermati, già seguiti da giorni dalla polizia, si aggiravano in auto nel centro di Bruxelles, in particolare nella "fan zone" di Euro 2016, a Rogier, dove è stato installato un maxischermo che trasmette le partite della nazionale belga. L'emittente ha quindi definito "un'ipotesi plausibile" il fatto che l'obiettivo dei terroristi fosse quell'area, dove è stata proiettata anche la partita odierna tra Belgio e Irlanda.

Arrestato sospetto complice degli attentati del 22 marzo - La polizia belga ha inoltre arrestato un nuovo sospetto complice degli attentati del 22 marzo a Bruxelles. Si tratta di Youssef E.A., è un amico d'infanzia di uno dei kamikaze, Khalid El Bakraoui, e lavorava nell'aeroporto di Zaventem: aveva quindi accesso diretto alle informazioni sull'aeroporto colpito dall'attacco, come scrive Le Soir, citando fonti giudiziarie.

Nel suo pc sono stati trovati messaggi provenienti da una chiavetta USB di Khalid El Bakraoui, nei quali si indicava che i voli per Usa, Russia e Israele partivano tutti i martedì da Zaventem. I tre terroristi dell'aeroporto si fecero esplodere proprio in corrispondenza delle file di quei voli.

In un altro messaggio si diceva invece che "uno dei nostri fratelli passerà all'azione il 22 marzo 2016". Secondo gli inquirenti Youssef avrebbe anche soggiornato nell'appartamento di Etterbeek dove sono state fabbricate le bombe fatte esplodere nella metro di Maelbeek. Per l'uomo, di nazionalità belga, nato nel 1985, il giudice ha confermato l'arresto, accusandolo di strage terrorista come autore, coautore e complice.

Pacco sospetto trovato nello stadio di Bordeaux - Un pacco sospetto è stato trovato dalle forze di polizia a Bordeaux poco prima dell'inizio della partita Belgio-Irlanda, mentre intorno si scatenavano scene di panico. Il pacco era uno zainetto in cui c'erano otto fumogeni, come hanno verificato le forze dell'ordine francesi. L'episodio è avvenuto fuori dalla prima cinta dei controlli per entrare nello stadio. Probabilmente un tifoso che voleva introdurre i fumogeni all'ultimo momento non ha voluto affrontare la perquisizione e ha abbandonato tutto.

Raduni a rischio per Euro 2016 - Tutti i luoghi affollati in Belgio, tra cui le piazze e i locali dove ci sono i maxi-schermi per gli Europei di calcio, sono qualificati come obiettivi a rischio, come riferisce una fonte giudiziaria a Le Soir nell'ambito dell'operazione della notte.

Il premier e 4 ministri sotto alta protezione - Diversi ministri del governo e il premier belga sono stati messi sotto alta protezione dalla polizia, in seguito a una nuova valutazione dell'Ocam, l'antiterrorismo belga. La mossa non è legata agli arresti di venerdì notte e all'eventuale minaccia collegata, secondo quanto riferiscono Het Nieuwsblad e la tv RTBF. L'Ocam ha stimato che la minaccia terroristica pesa in particolare su quattro esponenti del governo: il premier Charles Michel, il ministro degli Esteri Didier Reynders, dell'Interno Jan Jambon e della Giustizia Koen Geens. Su di loro e sulle loro famiglie, una trentina di persone in tutto, vigilano da venerdì sera con particolare attenzione gli uomini della polizia.

"Misure di sicurezza supplementari" - Il livello di allerta in Belgio e nella capitale resta a livello 3 (su 4), ma saranno prese delle "misure di sicurezza supplementari e adattate" alle informazioni dell'antiterrorismo. Lo ha detto il premier belga, Charles Michel, al termine della riunione del consiglio nazionale di sicurezza da lui presieduto. Il livello 3 sta ad indicare una minaccia "grave", possibile e verosimile, anche se non ci sono informazioni specifiche di un pericolo imminente.