Gb, uccisa deputata laburista anti-Brexit: un arresto
Jo Cox è stata colpita con un coltello e un'arma da fuoco da un uomo che secondo i testimoni avrebbe gridato "Britain first". Sospese le campagne referendarie
Si macchia di sangue la campagna referendaria in vista del voto della Gran Bretagna sull'Ue. Jo Cox, giovane deputata emergente del Labour impegnata contro la Brexit e per i diritti dei migranti, è stata aggredita e uccisa selvaggiamente per strada da un uomo che ha infierito su di lei con un coltello e l'ha poi finita senza pietà con tre colpi di pistola.
Un gesto di violenza bruta che ferma il circo elettorale, fa saltare il banco delle previsioni e potrebbe determinare il risultato delle urne di qui a una settimana.
L'urlo del killer: "Britain first" - Lo scempio è avvenuto a Birstall, vicino a Leeds, nello Yorkshire, cuore dell'Inghilterra profonda. E secondo un testimone è stato annunciato da un grido: "Britain first" (la Gran Bretagna prima di tutto) urlato a quanto pare dall'assassino.
Solitario e fanatico, il ritratto dell'omicida - La polizia, per bocca di Dee Collins, funzionaria capo nella regione del West Yorkshire, resta per ora cauta sul movente e si limita a parlare di "incidente isolato". Ma conferma l'arresto di un uomo, Tommy Mair, 52 anni, bianco, originario di Batley, una cittadina del circondario. Di lui si sa poco, per ora: che era un solitario e che viveva appartato. Ma l'immagine che ne restituisce una foto scovata dal Mirror, un uomo di mezza età in mimetica e con un berretto chiaro da baseball in testa, appare compatibile con quella di un mezzo fanatico, più o meno squilibrato.
Chi era Jo Cox - Il racconto di chi ha assistito alla scena è quello di un atto premeditato, di un agguato. Jo Cox, 42 anni non ancora compiuti, moglie di Brendan, madre di due figli piccoli, ex attivista di Oxfam e beniamina del Labour in prima fila nel sostegno a un'azione internazionale per far finire la guerra in Siria come nella lotta alle nuove schiavitù e per l'apertura dei confini britannici ai profughi (in testa i piccoli siriani), è stata attaccata di fronte alla biblioteca di Birstall, dove secondo la tradizione britannica aveva in programma l'incontro settimanale con gli elettori del suo collegio.
Il marito: "Credeva in un mondo migliore" - Jo Cox "due cose soprattutto avrebbe voluto che accadessero ora. La prima, che i nostri due meravigliosi figli siano ricoperti di affetto e, la seconda, che tutti si uniscano per combattere contro l'odio che l'ha uccisa". A dirlo è Brendan Cox, marito della parlamentare laburista uccisa. "L'odio non ha un credo, una razza o religione, è velenoso - ha proseguito il marito in un comunicato -. Jo credeva in un mondo migliore e ha combattuto per esso ogni giorno della sua vita con un'energia e un entusiasmo che avrebbe stremato molti. E non avrebbe rimpianti sulla sua vita, ha vissuto ogni giorno in pieno".
La dinamica dell'omicidio: le coltellate e poi gli spari - Hithem Ben Abdallah, che era in un caffè di fronte, ha sentito urlare ed è uscito: in tempo per vedere l'aggressore divincolarsi da un altro uomo che cercava probabilmente di fermarlo e che è rimasto leggermente ferito, e quindi di scagliarsi sulla deputata: Jo, fisicamente minuta, si è difesa dalle coltellate, finché l'assassino non è riuscito a tirar fuori una pistola da una borsa e a far fuoco a distanza ravvicinata.
"Almeno tre colpi", dopo diversi fendenti, ha raccontato un altro testimone oculare, Clarke Rothwell, che l'ha vista infine cadere in una pozza di sangue fra due automobili parcheggiate. Il resto è stato solo un volo disperato in elicottero in ospedale. La parlamentare laburista, data già per morta dai primi soccorritori, non ha avuto la minima possibilità di essere rianimata.
L'omaggio di compagni e avversari politici, lo stop alla campagna referendaria - "Una tragedia per il Paese", le ha reso omaggio per primo, da avversario politico, ma alleato sul fronte referendario, il premier conservatore David Cameron. Poi è stata una sequela di messaggi di condanna e di cordoglio, in patria e nel mondo: dal leader laburista Jeremy Corbyn a esponenti stranieri.
Nessun commento diretto sulle radici dell'odio omicida. Il partitino Britain First, costola parafascista - islamofoba, suprematista e visceralmente anti immigrazione, uscita dalle file dell'ultranazionalista British National Party (Bnp) ha preso le distanze: la violenza "non è un tipo di comportamento che noi tolleriamo", ha detto la numero 2 del movimento Jayda Fransen.
Il possibile impatto sul referendum del 23 giugno - L'impatto sul referendum del 23 giugno è tuttavia innegabile. La piattaforma Vote Leave, al cui interno erano state già denunciate infiltrazioni d'estrema destra, è stata la prima a sospendere la campagna, per decisione di Boris Johnson, fermissimo nella condanna dell'omicidio. Poi è stata la volta di Remain, mentre lo stesso Cameron ha rinunciato a un comizio a Gibilterra.
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