Più sicurezza per il consumatore, meno rifiuti in mare: tutte le proposte del Parlamento europeo per regolare la pesca in Ue
Il Pe ha adottato la propria posizione negoziale sul nuovo sistema di controllo della pesca, che modificherà le norme sulle attività Ue in vigore dal 2010
Il 10 marzo 2021 il Parlamento europeo ha adottato la propria posizione negoziale sul nuovo sistema di controllo della pesca, che modificherà le norme sulle attività Ue di pesca in vigore dal 2010. Con 401 voti favorevoli, 247 contrari e 47 astensioni, i deputati hanno approvato l'utilizzo di nuove tecnologie per migliorare l'applicazione delle regole sulla pesca e garantire al contempo maggiore sicurezza e trasparenza per i consumatori. Fra le proposte presentate, quella relativa all'obbligatorietà di telecamere a bordo per le navi che rischiano di violare le regole, il tracciamento del pesce nella catena alimentare e sanzioni per chi pratica pesca ricreativa.
Le proposte del Parlamento Ue - Di seguito la lista delle nuove regole proposte:
- Obbligo di telecamere a bordo (per navi lunghe almeno 12 metri e identificabili come "a grave rischio di non conformità") per effettuare controlli sugli obblighi di sbarco delle specie soggette a limiti di cattura;
- Creazione di un "registro dell’Unione Europea" sulle infrazioni, allo scopo di centralizzare le informazioni di tutti i Paesi europei e di un “apposito sistema sanzionatorio in caso di inosservanza” per le infrazioni commesse da chi svolge pesca ricreativa;
- Tracciabilità dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura lungo tutta la catena alimentare, compresi i prodotti lavorati e importati (devono dunque essere resi disponibili i dati sulle specie di pesce, il luogo, la data e l’ora in cui è stato pescato e il tipo di attrezzatura utilizzata), in perfetto ossequio alla strategia Ue "dal produttore al consumatore".
- Obbligatorietà per tutte le navi di informare le autorità nazionali in caso di perdita degli attrezzi i quali andranno poi recuperati tramite le attrezzature necessarie a bordo (in linea con la strategia Ue per ridurre i rifiuti marini);
- Obbligo di un dispositivo di geolocalizzazione a bordo di ogni nave;
- Aumento del margine di tolleranza relativo al peso di alcune specie stimato a bordo dai pescatori.
La relatrice Clara Aguilera (S&D, ES) ha dichiarato: "Abbiamo fatto passi importanti per disporre di norme comuni. Non è normale che le ispezioni sulla pesca in Spagna siano diverse da quelle in Danimarca, Polonia o Italia. Devono essere armonizzate e rese più efficienti, senza provocare più burocrazia per il settore".
Il Parlamento europeo è dunque pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio: secondo l'attuale proposta, gli operatori avrebbero 4 anni dall'entrata in vigore delle regole per equipaggiare le navi con le nuove tecnologie richieste.
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