Che laptop e smartphone siano i nuovi compagni di classe dei maturandi non è una novità, soprattutto nell’era delle connessioni 24 ore su 24. Una rivoluzione che, però, in occasione degli esami di maturità raggiunge picchi clamorosi. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di mille maturandi, emerge che tra chi studia in gruppo, uno su 10 lo fa su WhatsApp, strumento prediletto anche da un altro 74% che in generale lo utilizza per dissipare i suoi dubbi scolastici chiedendo aiuto ai suoi compagni di scuola. Il ripasso, la maggior parte delle volte, avviene davanti al pc e, se si hanno domande, sono tanti i ragazzi che non si fanno problemi a mandare un whatsappino al professore.
CHI FA DA SÉ… - Tech o meno, fatto sta che praticamente tutti gli studenti alle prese con l’Esame di Stato si stanno preparando al grande appuntamento “in solitaria”. Addirittura il 95% degli intervistati dichiara di preferire un ripasso senza amici intorno: il 55% lo farà esclusivamente da solo, il 40% prevede invece di dedicare giusto qualche ora allo studio di gruppo.
IL GRUPPO DI STUDIO È 2.0 – Ma quali sono, in questi casi, i luoghi preferiti per riunirsi? Soprattutto case, biblioteche e parchi pubblici (nel 67% dei casi); mentre i più tecnologici usano Skype (7%), WhatsApp (10%) o gli strumenti di condivisione di file via internet (10%).
WHATSAPP SENZA RIVALI - Perché i tempi sono cambiati e gli amici, al limite, si contattano via chat. Così, dall’indagine, scopriamo che il 74% dei maturandi, quando ha un dubbio su un argomento del programma, non alza più la cornetta per chiamare il compagno (solo il 17% ancora lo fa), ma si affida ai servizi di messaggistica istantanea. Mentre, almeno per preparare un esame così importante, i social vengono accantonati per qualche giorno, venendo forse giudicati uno strumento più di svago che di studio: Facebook, ad esempio, è usato solo dal 2% degli intervistati che ha bisogno di contattare i suoi compagni di scuola.
IL PROF SI CONTATTA IN CHAT – La tecnologia non cambia solo i rapporti tra studenti, ma anche con i loro insegnanti. Un tempo c’era il filo diretto che legava docenti e alunni nei giorni precedenti l’inizio degli esami, magari per avere indiscrezioni sui commissari esterni e quant’altro. Oggi quasi il 40% dei ragazzi contatta i propri insegnanti affidandosi alla tecnologia: oltre 1 su 5 usa WhatsApp, il 15% gli scrive una mail mentre, anche in questo caso, solo il 3% gli invia un messaggio su Facebook. Il 6% tiene duro e dichiara di preferire una telefonata. Anche se rimane, di fondo, un sostanziale distacco tra i due mondi: il 54% dei maturandi afferma di non contattare mai i suoi prof.
IL COMPUTER ALLEATO PREZIOSO - Ma a pochi giorni dal via alla maturità, come si stanno attrezzando per ripassare i maturandi? Ovviamente con il computer: il 67% dei ragazzi ormai lo tiene ben in vista sulla scrivania, pronto per essere consultato (l’88% dei maturandi lo usa soprattutto per fare ricerche su internet; un altro 10% ci affianca anche l’uso di app). Un altro 11%, invece, affida il suo ripasso ai dispositivi mobili – 6% tablet, 5% smartphone – più maneggevoli e di facile trasportabilità. Mentre quelli che seguono la via della tradizione – ripassando su libri e bignami – sono sempre di meno, fermi al 22%.