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Trapianti, aumentati interventi nel 2015: su donatori fegato over 90

Secondo il Centro nazionale trapianti, le Regioni più "generose" sono quelle del Nord Italia. Circa 9mila pazienti sono però ancora in attesa di un organo

Nel 2015 si è registrato in Italia un sensibile aumento di donazioni e trapianti di organi. E' quanto emerge da un report realizzato dal Centro nazionale trapianti e pubblicato sul sito del ministero della Salute. Con oltre 3.300 interventi effettuati, il 2015 conferma il trend positivo già registrato nel 2014, che vede le Regioni del Nord Italia come le più "generose". Sono però ancora oltre 9mila le persone in attesa di un organo. I dati mostrano inoltre una decisa crescita di donatori di fegato ultranovantenni.

I dati - Secondo il rapporto, nel 2015 i trapianti sono stati 3.326, contro i 3.250 del 2014 e i 3.089 del 2013. Ad aumentare sono anche le donazioni, che sono state 1.489 rispetto alle 1.443 del 2014 e alle 1.350 del 2013. La crescita riguarda soprattutto le operazioni effettuate da vivente: le persone che, da vive, hanno donato un rene sono state 301, 23 quelle che si sono fatte prelevare parte del fegato, mentre 1.165 sono state le donazioni da cadavere (nel 2014 erano state rispettivamente 251, 18 e 1.174).

Donatori di fegato over 90 - Gran parte dei donatori che si sono fatti asportare parte del fegato sono ultranovantenni. Una pratica tradizionalmente considerata "di frontiera" e relativa a casi isolati, ma che recentemente è invece diventata una routine clinica, in grado di garantire la disponibilità di un numero maggiore di donatori per far fronte alle liste di attesa. A sottolinearlo è uno studio pubblicato sulla rivista Transplantation e realizzato dal gruppo dell'Unità operativa di chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell'Aou di Pisa, dove negli ultimi 10 anni la percentuale di donatori con più di 80 anni è passata dal 6 al 30%.

Donazione libera - "Il trapianto da vivente - ha spiegato il presidente del Cnt, Alessandro Nanni Costa - si può fare solo in caso di legame genetico, legale o affettivo. Ma è possibile effettuare anche la donazione samaritana, cioè assolutamente svincolata da qualsiasi legame ma sempre libera, gratuita e consapevole, di cui in Italia abbiamo avuto finora solo un caso. E' una cosa importantissima perché gli organi sono in migliori condizioni".

In attesa di un organo - Resta alto il numero delle persone in attesa di un trapianto. Al 31 dicembre 2015 erano 9.070, tre quarti delle quali in lista per ricevere un rene, per il quale si attendono in media tre anni, due invece per il fegato, 2,8 per il cuore, oltre tre per il pancreas. Fa ben sperare però il sempre maggior numero di Comuni italiani, ad oggi circa 500, che stanno per recepire la direttiva ministeriale del luglio 2015 che permette di indicare, sulla carta d'identità, la disponibilità del cittadino a donare gli organi in caso di decesso.

Le Regioni più (e meno) "generose" - Con 273 donatori la Lombardia si conferma la regione più "generosa". A seguire, con 180 donatori, la Toscana, quindi Emilia Romagna (135) e Veneto (128). Solo 20 casi in Calabria, 27 in Abruzzo, 36 in Sardegna, 47 nelle Marche, 50 in Puglia e Sicilia. Una differenza, ha osservato Nanni Costa, "dettata da una maggiore efficienza delle strutture del Nord nella capacità di identificare la condizione di morte accertata con criteri neurologici, passo necessario per l'espianto". Le Regioni del Sud sono anche quelle in cui si registrano più spesso le opposizioni al prelievo degli organi. Il diritto previsto per i familiari cui spetti il compito di prendere la decisione dell'espianto, è esercitato a livello nazionale nel 30,5% dei casi, in calo dello 0,5% rispetto al 2014.

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