"Non c'è alcuna prova chiara che il killer della strage di Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto più ampio". Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, al termine di un vertice con Fbi e antiterrorismo. Sembra che Omar Mateen "sia stato ispirato dall'informazione estremista disseminata in internet, si tratta di integralismo cresciuto nei confini nazionali", ha aggiunto il numero uno della Casa Bianca.
All'incontro hanno partecipato il numero uno dell'Fbi James Comey, il ministro dell'Interno Jeh Johnson, il capo dell'antiterrorismo Nicholas Rasmussen e il vicepresidente Joe Biden. Al termine del briefing, Obama ha dichiarato che la strage di Orlando è "qualcosa di simile a quello che abbiamo visto a San Bernardino", in occasione del massacro che nel dicembre 2015 costò la vita a 14 persone. Il presidente ha poi ricordato che le indagini sull'accaduto sono state catalogate in fase preliminare come "terrorism investigation".
"Dopo Orlando rischi lassismo sul fronte armi" - Il presidente statunitense ha poi paventato per l'America, dopo la strage del Pulse, "il rischio di diventare più lassisti e permissivi sul fronte delle armi da fuoco". "Il pericolo è che questo tipo di eventi degeneri in un dibattito in cui la necessità di controllare maggiormente le armi da fuoco sia vista come un ostacolo alla lotta al terrorismo", ha aggiunto.
"Fedeltà all'Isis proclamata last minute" - Secondo Barack Obama quella proclamata da Omar Mateen poco prima di compiere il massacro è una "fedeltà all'Isis last minute". Il numero uno della Casa Bianca ha richiamato l'attenzione anche sul fatto che gruppi terroristici come Isis e Al Qaeda prendono di mira gay e lesbiche per la loro "violenta e fallimentare ideologia". "Non basta colpire i vertici dell'Isis e le sue strutture - ha proseguito Obama -, bisogna combattere la sua propaganda sul web e l'idea perversa dell'Islam diffusa su internet".