Videogiochi, crescita storica per il mercato italiano: un giro d'affari da oltre 2 miliardi di euro nel 2020
Il nuovo report annuale di IIDEA ci racconta la situazione del settore videoludico nel Bel paese: cresce (complice l'epidemia da Covid-19) il coinvolgimento degli italiani nei confronti dei videogames
L'Italia dei videogiochi cresce, con costanza, fino a superare un record importante: con un incremento del giro d'affari del 24.8%, il settore videoludico nel Bel paese ha fatto registrare una performance eccezionale da 2 miliardi e 179 milioni di euro nel 2020. Un trend estremamente positivo che conferma l'importanza di quest'industria in un momento storico così particolare, in cui i videogames possono rappresentare un mezzo per ridurre le distanze e sentirsi felici.
Nonostante la pandemia, che ha avuto un impatto considerevole su molti settori (intrattenimento incluso), il mercato dei videogiochi ha continuato la sua ascesa inarrestabile anche in Italia, trainata da vendite del valore di un miliardo e settecento milioni di euro prendendo in esame solo il software, ovvero i giochi venduti.
La chiusura dei negozi per buona parte dell'anno, in tal senso, non ha fermato i videogiocatori, che sfruttando il mercato digitale hanno generato transazioni per il valore di 799 milioni di euro per l'acquisto di giochi e altri contenuti scaricabili dai negozi digitali per PC, console e mobile. Una crescita importante per il digital delivery rispetto ai 602 milioni di euro registrati nel 2019.
"Il 2020 è stato un anno estremamente positivo per il settore dei videogiochi, con un mercato che in Italia continua a crescere anno dopo anno e che negli ultimi dodici mesi ha fatto registrare numeri record. Questa crescita significativa non è solo frutto della pandemia che ci ha fatto passare più tempo tra le mura domestiche ma è una testimonianza del crescente interesse nei confronti dei videogiochi come forma di intrattenimento e di comunicazione", sostiene Marco Saletta, Presidente di IIDEA, associazione di categoria per l'industria videoludica del nostro territorio.
"Il 2020 ha infatti segnato un punto di svolta anche nella percezione sociale e culturale del medium e ha portato con sé una più ampia comprensione da parte dell'opinione pubblica delle potenzialità del videogioco come strumento di socialità e apprendimento", conclude.
A contribuire all'ottima performance del settore videoludico in Italia ci ha pensato il debutto delle console di nuova generazione e l'incredibile momento vissuto da Nintendo con la sua console Switch: le vendite di hardware, dunque console domestiche e portatili, ha fatto registrare un turnover di 395 milioni di euro, con una crescita del 6.9% rispetto all'anno precedente.
Nonostante questi numeri, però, il bacino d'utenza non è variato più di tanto: sono oltre 16 milioni e 700mila le persone che hanno giocato ai videogiochi almeno una volta nel 2020, ovvero il 38% della popolazione italiana compresa tra 6 e 64 anni.
Sebbene il numero di giocatori sia rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2019, il livello di coinvolgimento registrato lo scorso anno è stato di gran lunga superiore: gli italiani hanno dedicato mediamente 8 ore a settimana alle prese con i videogiochi (prendendo in esame tutte le piattaforme, dai PC ai dispositivi mobile), più di mezz'ora in più rispetto ai dati dello scorso anno.
Parte del merito è certamente dovuto all'impatto del Covid-19: durante il lockdown, l'incremento del tempo trascorso di fronte ai videogiochi è aumentato di circa un'ora nella prima e seconda ondata.
I videogiochi hanno avuto un impatto significativo sulle vite degli italiani, in pieno isolamento: il 50% ha utilizzato i videogame per restare in contatto con gli amici, mentre il 48% per sentirsi meno solo. Grazie alle esperienze multiplayer, il 39% degli italiani ha vissuto con meno ansia la situazione globale, mentre il 36% ha sfruttato i videogiochi per evadere dalla realtà e avventurarsi in mondi fantasiosi, capaci di rendere felici i giocatori.
Ma i videogiochi sono stati utili anche per avvicinare genitori e figli: il 19% ha giocato con i propri figli almeno una volta nel 2020, dato che aumenta al 22% in caso di bambini tra i 6 e 10 anni e al 20% per figli tra gli 11 e i 15 anni.
"Pur in un contesto decisamente unico come quello che stiamo attraversando, il pubblico dei videogiochi ha continuato a scegliere questa forma di intrattenimento per i suoi momenti di svago. Non solo, ma lo ha fatto anche con un livello di coinvolgimento superiore alle precedenti rilevazioni. Possiamo quindi affermare che il videogioco è ormai parte dei momenti di svago degli italiani", ha commentato Eduardo Mena, Research Director di IPSOS.
"Quest’anno abbiamo voluto aggiungere un elemento in più alla nostra analisi concentrandoci sugli effetti che la pandemia e i lockdown hanno avuto sulle abitudini di gioco. Dai nostri dati emerge in particolare come i videogiochi abbiano avuto un impatto positivo sulla vita delle persone, che grazie a questa forma di intrattenimento hanno mantenuto relazioni a distanza, superato solitudine e ansia, e più in generale vissuto tramite il gioco grandi e piccoli momenti di felicità".
A livello di vendite, impossibile non considerare i tre giochi più venduti dell'anno: FIFA 21, l'inossidabile GTA V e il "vecchio" FIFA 20 si sono piazzati sul podio prendendo in esame tutte le piattaforme (PC, console e mobile, con dati che si riferiscono alla somma delle vendite in formato digitale e fisico).
I tre giochi sono anche i più venduti nella classifica dei videogames più diffusi su console nel 2020, che ha visto l'esplosione di giochi d'azione, sportivi e avventure. Diversa la situazione su PC, dove gli strategici hanno fatto registrare ottime vendite fino a ottenere il terzo posto nella classifica dei generi più diffusi su quella piattaforma.
"Con un incremento del 21,9% rispetto al 2019, per la prima volta il mercato italiano dei videogiochi ha superato la soglia dei 2 miliardi di euro nel 2020, grazie all'ottima performance delle vendite software con un fatturato di quasi 1,8 miliardi di euro", ha dichiarato Antonio Rubio, International Sales Director di B2Boost.
"Nonostante il segmento hardware aggregato abbia registrato un incremento complessivo del 10,3%, la crescita delle vendite software è quella più rilevante. In particolare i download digitali hanno affrontato la più forte espansione con un fatturato di 799 milioni di euro rispetto ai 602 milioni di euro dell'anno precedente. In larga misura, a causa della pandemia e dei blocchi, i consumatori italiani hanno acquistato più giochi in digitale, avendo meno possibilità di acquistarli al dettaglio”.
IIDEA ha infine fornito dati più dettagliati sulle piattaforme più diffuse in Italia: con 10.6 milioni di giocatori, i dispositivi mobile (smartphone e tablet) si confermano il mezzo ideale per la maggior parte degli utenti che dedicano qualche ora ai videogames, un dato che include oltre 5.2 milioni di donne. Seguono i PC, con 7.2 milioni di giocatori, mentre le console domestiche si "accontentano" di 6.7 milioni di giocatori.
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