Matteo Renzi torna a difendere le riforme e, davanti ai giovani di Confindustria, rilancia la campagna per il "sì" al referendum di ottobre: "Il referendum costituzionale non è lo spartiacque sul futuro di un premier ma sulla governabilità del Paese". E aggiunge: "La riforma è l'arma contro inciuci e ammucchiate del giorno dopo il voto. Chiunque verrà dopo di me dovrà poter pigiare un tasto e sapere che succederà qualcosa. Oggi non è così".
"Con la riforma costituzionale i poteri del premier non cambiano" - "Con la riforma costituzionale non tocchiamo i poteri del presidente del Consiglio che resta l'unico a non poter cambiare i ministri: e poi dicono che è una dittatura... Il sindaco se un assessore gli fa girare le scatole lo cambia, il presidente del Consiglio no. Il sistema è totalmente bloccato", dichiara.
"Le riforme sono decisive per il futuro del nostro Paese" - "Ritengo che sia fondamentale la riforma costituzionale: credo profondamente che sarà decisiva per il futuro dell'Italia, ma non è un problema legato solo al Sud", ribadisce Renzi.
"Al Mezzogiorno la classe dirigente ha fallito" - "Non credo che il Sud sarà salvato dalle riforme", aggiunge. "Ci sono varie dinamiche per affrontare il tema Mezzogiorno: noi abbiamo scelto una dinamica che è forse quella più banale, abbiamo detto 'terminiamo prima quello che era aperto da anni'. Storicamente al Mezzogiorno - non dico sia stato derubato - è stato portato via tanto di quel che c'era. Ma è anche vero che una parte della classe dirigente del Paese ha fallito, non ha risposto all'appello della storia. E poi c'è un grande tema legato alla legalità non solo al Sud".
"L'Italia può essere fra i vincitori nei prossimi 10 anni" - Nei prossimi 10 anni, prosegue il premier, ci sarà un "nuovo paradigma produttivo e anche economico, ci saranno molte opportunità in più e molti problemi nuovi, molti vincenti e molti perdenti. Se l'Italia prova a cambiare profondamente e rimettersi in gioco, credo che abbia le caratteristiche di essere fra quelli che saranno i nuovi vincitori".
"Non discutere se c'è la ripresa ma mettersi al lavoro" - "Quando questa mattina nella relazione il vostro presidente ha suggerito di non mettersi a discutere se c'è la ripresa o no ma di mettersi al lavoro, racconta quel che l'Italia deve fare in questa fase", dice il presidente del Consiglio all'assemblea dei giovani di Confindustria, accolto dagli applausi della platea.
"L'impresa non deve sentire lo Stato come un ostacolo" - "La politica non sia zavorra del Paese, deve consentire al sistema di funzionare. Chi è imprenditore non deve sentire lo Stato come un ostacolo", afferma Renzi, sottolineando che "da noi quelli che sono andati all'estero ce l'hanno fatta nonostante lo stato italiano. Voglio arrivare a un meccanismo per cui lo Stato italiano è il principale alleato per chi ci prova e chi ci crede".
"La produttività è prioritaria nella legge di Stabilità" - "Adesso occorre un grandissimo investimento sulla produttività", un tema che è "affidato alla contrattazione delle parti, anche se noi siamo pronti a intervenire", osserva il premier. "Nella testa di Padoan, Calenda e Nannicini, una squadra di cui sono fiero che lavora su settori economici, la produttività è la priorità nella legge di Stabilità", assicura.
Sconfitta al ballottaggio con l'Italicum? "E' la democrazia, nessuna paura" - Parlando poi del secondo turno delle future elezioni politiche del 2018 con l'Italicum, il premier dice: "Se si perde al ballottaggio, è la democrazia, non bisogna avere paura".
"Brexit sarebbe un errore clamoroso ma prevarrà il buonsenso" - Nel suo ampio intervento, c'è spazio anche per la politica internazionale. La Brexit, sottolinea Renzi, "sarebbe un clamoroso errore per il Regno Unito e per l'Europa", ma nel lungo periodo non sarebbe "una sciagura". "Dico che non sono preoccupato dei sondaggi perché sono scarsamente affidabili. Sono convinto che prevarrà il buonsenso: gli inglesi non voteranno contro se stessi, visto che sarebbero i primi a pagare il danno". Secondo il premier un'uscita del Regno Unito dalla Ue "sarebbe una perdita per il cittadino europeo".