"E' stato Titò (Raimondo Caputo) a uccidere Fortuna". E' quanto ha dichiarato la ragazzina di 13 anni chiamata a testimoniare al Tribunale di Napoli Nord nell'ambito dell'incidente probatorio per l'omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba morta nel 2014 a Caivano. A darne conferma sono gli avvocati. In aula Caputo, indagato per il delitto, ha invece accusato la compagna Marianna Fabozzi e la prima figlia della donna, amichetta di Fortuna e sua accusatrice.
Caputo: "Non è vero niente" - Caputo, questa volta, non ha fatto scena muta a differenza di quanto avvenuto nel primo incidente probatorio, svolto a maggio sempre ad Aversa, durante il quale vennero ascoltate, in un ambiente protetto, le tre figlie della compagna. "Non è vero niente, non sono stato io a uccidere Fortuna", ha detto.
Avvocato: "Testimoni poco credibili" - "Ci sono troppi aspetti ancora da chiarire sull'omicidio di Fortuna. Ho forti dubbi sulla credibilità di tutte le bimbe sentite dai magistrati", ha dichiarato l'avvocato Paolino Bonavita, legale di Caputo. "La testimone - ha proseguito il legale - ha riferito di cose apprese da altre persone, in particolare dalla prima figlia della compagna di Caputo, senza dare alcun dettaglio. Sono usciti anche altri nomi su cui bisognerà necessariamente approfondire".