Il licenziamento del personale del pubblico impiego non è disciplinato dalla legge Fornero, bensì dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Lo afferma la Corte di Cassazione, "all'esito di un'approfondita e condivisa riflessione", con la sentenza n. 11868 della Sezione Lavoro.
L'allora ministro del Lavoro, Elsa Fornero, aveva modificato la disciplina sui licenziamenti mettendo mano sia alla procedura che "precede" il licenziamento sia alla sua giustificazione. La legge 92 (più nota come Legge Fornero) prevedeva anche di equiparare i dipendenti privati a quelli statali. In particolare sanciva che il risarcimento per ogni licenziamento ritenuto illegittimo non fosse più soltanto il reintegro nel posto, e introduceva, in alcuni casi, nuove possibilità, tra cui quella del risarcimento economico.
Ora la Cassazione è intervenuta su una questione da tempo dibattuta su cui ci sono state anche sentenze di diverso orientamento. Dal canto suo il governo, con il ministro della P.A. Marianna Madia, ha sempre tenuto a precisare come l'articolo 18 per gli statali non fosse stato cambiato né dalla legge Fornero, prima, né dal Jobs act, dopo. Cosa ribadita in serata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: "Il Jobs act non si applica al pubblico impiego. Lo abbiamo detto ripetutamente e scritto in un italiano chiaro. Per noi non ci sono mai stati malintesi. Il Jobs act si applica solo ai lavoratori privati".
Per il pubblico impiego le garanzie sarebbero quindi intatte, con la reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa. Un trattamento diverso rispetto ai lavoratori privati, sostiene il ministero, perché è diversa la natura del datore di lavoro. Per mettere fine a possibili diverse interpretazioni il governo resta dell'idea di intervenire, da quanto si apprende, con una norma che chiarisca l'esclusione dei dipendenti pubblici dalle nuove regole.
La precisazione dovrebbe trovare spazio nel testo unico del pubblico impiego, in attuazione della riforma della P.A. Un impegno in questo senso era stato preso alla fine dello scorso anno da Madia, dopo una sentenza della stessa Cassazione che allora, però, sembrava dire il contrario, ovvero che le modifiche della Fornero valevano anche per gli statali. Ora tutto sia riallinea.
Il Jobs Act promosso dal Governo Renzi e il connesso contratto di lavoro a tutele crescenti hanno mandano in soffitta l'articolo 18 per i rapporti di lavoro stipulati a partire dal primo marzo 2015 ma tali novità interessano quindi solo i neoassunti che fanno il loro ingresso in aziende private.