Renzi: Pd primo partito Italia, se perde ballottaggi non mi dimetto
L'annuncio del premier: "Abbiamo già detto che l'esito della permanenza al governo è legata al referendum costituzionale e non alle amministrative"
"Se il Pd perderà il ballottaggio a Roma e Milano cadrà il governo? Assolutamente no, abbiamo già detto che l'esito della permanenza al governo è legata al referendum costituzionale e non alle amministrative". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, aggiungendo che "il Pd è nettamente il primo partito in Italia, senza alcuna ombra di discussione".
"Nessuna campagna per i ballottaggi" - In un'intervista a Otto e mezzo, il presidente del Consiglio ha dichiarato di non voler fare "campagne elettorali per i ballottaggi se non ce ne sarà bisogno". "Non lo farò quest'anno e neanche l'anno prossimo. Non lo facciamo, nei ballottaggi il segretario non va", ha aggiunto. "Io - ha sottolineato - giro il Paese come faccio sempre e continuo a fare il presidente del Consiglio e il segretario del Pd". E ancora: "Al ballottaggio i cittadini sceglieranno il sindaco che reputano migliore per la loro città. Non sono ossessionati da Renzi come i politici".
"Userò il lanciafiamme, ma no a espulsioni" - Le correnti "fanno arrabbiare i nostri: su questo dobbiamo cambiare - ha osservato il premier -. Al centro non ci può essere la divisione tra i 'turbo' e 'non turbo' ma al centro ci deve essere chi vuole cambiare l'Italia. Piano piano ce la facciamo. Nel partito c'entriamo col lanciafiamme dopo il ballottaggio, lo assicuro". E sulle espulsioni: "No, quelle le fanno gli altri. Si deve mettere al centro chi lavora e non chi sta a pensare solo alla propria carriera".
"Con Italicum oggi al ballottaggio Pd e Fi" - In caso di elezioni politiche regolamentate dall'Italicum, secondo Renzi "al voto andrebbero il Pd e Forza Italia, non Salvini né M5s". E proprio per quanto riguarda la nuova legge elettorale, il premier ha ribadito ancora una volta la sua volontà di non modificarla: "L'Italicum non si tocca per quel che mi riguarda". "Berlusconi e Prodi hanno sempre lamentato la mancanza di compattezza delle coalizioni. Se passa questa riforma c'è un meccanismo organico di Paese in cui chi vince governa per cinque anni", ha proseguito.
"L'alleanza con Verdini è un tema mai esistito" - Commentando i risultati di Ala alle comunali, Matteo Renzi ha detto che l'alleanza con la lista di Denis Verdini "è un tema che non è mai esistito ma riempie i talk. L'Italicum prevede il premio alla lista e non alla coalizione e io sono stanco delle alleanze con i partitini".
"A Napoli fallimento, a Torino credo prevarrà Fassino" - Intervenendo sui risultati ottenuti dal Pd nel Comune di Napoli, il presidente del Consiglio ha parlato di "fallimento". "E' andata male, ma nel Napoletano abbiamo vinto in 7 Comuni su 8. Non torna dare una lettura omogenea sui dati, gli italiani sono più intelligenti dei politici e commentatori", ha affermato. Sulla sfida politica in corso a Torino "tra Appendino e Fassino ci sono più punti di differenza che tra Giachetti e Raggi. Tutti i ballottaggi sono da 1 per 2 e io credo che l'esperienza di Fassino sarà il suo punto forte".
"Non è vero che va tutto male, ma Sud è da gestire" - "Rispetto molto chi da molti anni e molta coerenza dice che va tutto male nel Pd. Penso non sia vero, ci sono molte partite da gestire come l'organizzazione del territorio nel Mezzogiorno. Ma il partito ha fatto tante cose e qualcuno dà l'impressione di vergognarsene", ha sottolineato Renzi.
"Sinistra radicale non pervenuta" - Il premier non ha mancato di lanciare una frecciatina alla sinistra radicale di Stefano Fassina e Giorgio Airaudo, non pervenuta in queste elezioni".
"Tema periferie esiste ed è europeo, riguarda il governo" - Il premioer è poi passato altema delle periferie, dicendo che "esiste e riguarda anche il governo, non solo l'esperienza amministrativa". "Esiste un grande tema periferia - ha proseguito -, tutto è perfettibile e si può fare meglio ma non c'è dubbio che che sia un tema europeo", vale ad esempio anche a Parigi. Renzi ha inoltre ricordato che il governo ha stanziato 500 milioni per la gestione delle periferie.
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