Rosè al top

In alto i calici con il Chiaretto del Garda

Il vino più tipico del lago è nato da un’ottocentesca storia d’amore. Moniga è la capitale di questa raffinatezza vinicola

Il trend del “bere rosa” rappresenta ormai una passione in forte crescita tra i winelovers di tutto il mondo: e per gli appassionati di vini rosati l’appuntamento da non perdere è a Moniga del Garda, sulla riviera bresciana del più grande lago d’Italia, dove dal 10 al 12 giugno è in programma la nona edizione di “Italia in Rosa” la prima e più conosciuta manifestazione dedicata ai chiaretti del Garda e ai rosé di tutta Italia ma anche esteri.

La zona è quella della Valtènesi, un piccolo angolo paradiso che dal punto di vista climatico rappresenta l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa: siamo nel luogo più a nord del mondo dove crescono ancor oggi rigogliosi agrumi, capperi, dove vengono coltivati vite ed olivo, in un’area estesa da sud ad ovest tra le due “capitali” del turismo Desenzano a Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano.

Da Moniga a Padenghe - Moniga è un piccolo borgo rivierasco che ruota intorno alla vivacissima piazza San Martino, dove si affacciano pizzerie, ristoranti e bar che la rendono sempre molto animata soprattutto nelle sere d’estate. L’altro cuore pulsante è il porto, dal quale è possibile intraprendere un’affascinante passeggiata di circa 4 chilometri in riva al lago fino al vicino comune di Padenghe, cercando sulla lunga spiaggia l’angolo ideale per un bagno o fermandosi in bar e chioschi per uno snack. Al porto inoltre è disponibile anche una spiaggia attrezzata per chi non vuole rinunciare alle comodità della vita balneare.

Una storia d’amore - Ma Moniga è conosciuta soprattutto la “Città del Chiaretto”, perché qui il classico rosè del lago di Garda ha le sue origini, che si intrecciano per altro ad una lontana storia d’amore: quella tra la nobildonna gardesana Amalia Brunati ed il Senatore veneziano Pompeo Molmenti.  Nel 1885 il matrimonio tra i due portò il Senatore Molmenti nei possedimenti dei Brunati a Moniga, in Valtènesi. Qui la sua passione per la viticoltura d’avanguardia e per la vinificazione in rosa, appresa nei viaggi francesi, sfociò, già nel 1896, nella codifica ufficiale del metodo di produzione di questo rosé, la cui produzione però era diffusa sulla riviera bresciana del Garda fin dal ‘500 con la denominazione “claretto”.

Il vino tipico del Garda - Da allora il Chiaretto è un simbolo del Garda ed ogni anno viene celebrato in questo weekend di degustazioni, appuntamenti ed approfondimenti che costituisce anche l’occasione ideale per visitare una delle zone più affascinanti del Benaco, approfittando dei chilometri di spiagge per abbronzarsi e provare l’ebbrezza di un tuffo nelle acque blu del Garda.  Da non perdere un tuffo alla spiaggia di Pisenze, proprio sotto il maestoso panorama della Rocca, dove per altro è interdetta la navigazione ai natanti e quindi si può fare il bagno in piena sicurezza ed in una vera e propria oasi. Altre spiagge da visitare quella attrezzata della Romantica o la magnifica Punta San Sivino, ai confini tra Manerba e Moniga.

I rosè di 130 cantine - Poi in serata, via con i brindisi ad Italia in Rosa, che andrà in scena nella magnifica cornice del Castello trecentesco di Moniga, con una vista spettacolare sul lago. Qui saranno ospitate oltre 130 cantine provenienti dal Garda ma anche da Puglia, Abruzzo, Toscana, Veneto, Abruzzo per un totale di circa 170 etichette. Di particolare rilevanza il convegno “Il futuro del rosé: numeri e dimensioni di un mercato in forte espansione”, in programma sabato 10 alle 10.30 a Villa Galnica di Puegnago, sede del Consorzio Valtènesi: ospite d’onore Michel Couderc, Responsabile del Centro Studi ed Economia del Conseil Interprofessionel Vins de Provence.

Per maggiori informazioni: www.italiainrosa.it