IL POST VOTO

Elezioni, Renzi: "Non abbiamo vinto, da Giachetti un mezzo miracolo"

"Dato difficile da commentare. A Napoli il risultato peggiore. Per il Pd non è una debacle ma vogliamo di più", ha detto il premier

"Siamo tornati al teatrino della vecchia politica per cui hanno vinto tutti. Noi che siamo abituati a vincerle quasi tutte non siamo tra quelli che dicono abbiamo vinto". Lo ha detto il premire Matteo Renzi in conferenza stampa al Nazareno. "E' un dato molto difficile da commentare a livello nazionale". "Giachetti ha fatto un mezzo miracolo, onore al merito, è stata una campagna molto molto difficile. Se la giocherà al ballottaggio".

"Non sono soddisfatto, il Pd ha problemi" - "Io - ha proseguito Renzi - non sono soddisfatto, questo ci porterà a fare un ballottaggio il più forte possibile: occhio ai numeri perché nella stragrande maggioranza delle città i nostri candidati sono sopra il 40%. Il Pd ha problemi che deve affrontare e ci impegneremo per affrontarli".

"Non è una debacle ma vogliamo di più" - "Non dico che il risultato è negativo perché non lo penso", ha chiarito. "Ma una squadra che vuol vincere sempre quando vince ma non dappertutto non è contenta. Sono affamato di vittoria e penso che il Pd è la più grande comunità politica europea, sta intorno al 35% a livello nazionale, in molti comuni sopra il 40% che è la cifra magica per l'Italicum: quindi il risultato non è una debacle ma non ci basta perché vogliamo di più", ha affermato il segretario Dem.

"A Napoli il risultato peggiore, proporrò commissariamento" - "Il risultato peggiore del Pd è a Napoli, è un risultato che riguarda la città di Napoli dove il Pd non riesce ad esprimersi al meglio. Napoli è una città meravigliosa ma è un baco per il Pd", ha sottolineato il premier aggiungendo che alla prossima direzione proporrà "una soluzione commissariale molto forte".

"Non c'è più voto omogeneo, gli elettori fanno zapping" - Proseguendo la sua dinamica post-voto, Renzi ha ribadito: "A mio giudizio gli elettori sanno scegliere, non c'è più un voto omogeneo, gli elettori fanno zapping con la scheda elettorale come è bello e doveroso che sia. Gli elettori sanno scegliere, vorremmo scegliessero sempre i nostri, non sempre accade, ma non c'è giudizio nazionale uniforme. C'è una destra che ha luci e ombre, un M5s con luci e ombre e un Pd che ha luci e ombre".

"Ci consolidiamo come prima forza" - I dati delle amministrative confermano, ha detto Renzi, che "noi ci siamo consolidati come prima comunità politica nazionale ed europea, al primo turno abbiamo portato a casa quasi mille sindaci, è clamorosamente più forte nelle nostre previsioni. Ma credo che i risultati dimostreranno che vogliamo fare ancora meglio, avremmo voluto fare di più e cercheremo di fare meglio".

"No impatto sul referendum, sono partite diverse" - Il voto delle comunali avrà un'influenza al voto per il referedum costituzionale? "No, sono partite profondamente diverse", ha risposto il presidente del Consiglio. "Ho detto che non avrei considerato valore nazionale delle elezioni amministrative e mi pare di essere stato un buon profeta nel dirlo per come sono andate. Allo stesso modo confermo che il referendum avrà ripercussioni sul governo".

Di Maio: "A Renzi "ciaone" dai cittadini, ma lui fa finta di nulla" - "Non ho mai visto il presidente del Consiglio dei ministri così imbarazzato come oggi in conferenza stampa. I cittadini gli hanno restituito il 'ciaone' e lui finge di nulla". Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e componente del direttorio del Movimento 5 stelle. "Invece di cambiare registro e iniziare a spiegare agli italiani che ha sbagliato a non approvare il reddito di cittadinanza, a non fare una seria legge anticorruzione e a non tagliare gli stipendi ai suoi parlamentari, oggi - ha aggiunto l'esponente stellato - passa il tempo a vantarsi per i risultati ottenuti nelle uniche città dove il Movimento 5 stelle non si è presentato. Contento lui...". "Matteo, ritorna sulla terra. La tua propaganda non funziona più", ha concluso Di Maio.