Vaccini, ecco il modello britannico tra tecnologia e organizzazione: 27 iniezioni al secondo
In Gran Bretagna 28 milioni di cittadini (cioè il 54% della popolazione) hanno ricevuto almeno una dose. Vengono effettuate somministrazioni 12 ore al giorno, 7 giorni su 7
C'è stato un tempo, ormai lontano, degli errori anche grossolani di Boris Johnson. E c'è stato un tempo in cui i numeri della Gran Bretagna tra contagiati e morti per Covid erano spaventosi. E poi c'è il momento attuale, quello di una campagna vaccinale organizzata ed efficiente. Nella sola giornata di sabato il Paese ha inoculato 844.285 dosi in 24 ore che significa un ritmo di 27 vaccini al secondo. Hanno ricevuto almeno una dose 28 milioni di residenti, pari al 54% della popolazione adulta.
Vaccini prenotati in estate - Si tratta della più grande mobilitazione di massa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale che ha messo in campo più di 100mila volontari e coinvolto 30mila sanitari. Questione di tecnologia e organizzazione. Ma anche di sapersi muovere in anticipo. Già in estate, infatti, il governo di Londra aveva prenotato 447 milioni di dosi di vaccini rivelatisi tali (Oxford-AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Novavax) per una spesa di 13 miliardi di euro. Con AstraZeneca i britannici hanno raggiunto un accordo a maggio mentre l'Unione europea lo ha fatto ad agosto. A questo va aggiunto il fatto che Oltremanica le vaccinazioni con AstraZeneca non sono mai state interrotte, a differenza di quanto avvenuto in molti paesi del Vecchio Continente, Italia inclusa.
Sostegno alle case farmaceutiche - E poi c'è Kate Bingham, colei che guida la task force britannica sui vaccini, che ha offerto alle case farmaceutiche siti di produzione e volontari per i test: insomma tutto il sostegno necessario. Anche sul vaccino Pfizer Londra si è mossa in anticipo: Mhra, l'ente del farmaco britannico, lo ha approvato a inizio dicembre, un mese prima di quanto fatto dagli europei.
Si vaccina 12 ore al giorno, 7 giorni su 7 - Sempre a proposito di tempistiche, in estate la campagna vaccinale era già stata organizzata dall'esecutivo di Boris Johnson mettendo a capo delle operazioni Simon Stevens, leader della Sanità pubblica, che ha immediatamente provveduto a mobilitare i medici di base ancor prima che venissero convertiti stadi, chiese, teatri e supermercati. A oggi sono 3.123 i siti dove vengono effettuati i vaccini su tutto il territorio britannico: questo consente di effettuare somministrazione di dosi per 12 ore, 7 giorni su 7.
Digitalizzazione e centralizzazione - E' sceso in campo anche l'esercito (che ha distribuito dosi e costruito maxi hub) e tutto è stato coordinato dal sistema centralizzato che caratterizza la sanità britannica dove tutto è digitalizzato e ai cittadini è bastato iscriversi dal medico di base. Nessuna precedenza a categorie specifiche: il 95% degli over 65 ha già ricevuto almeno una dose. E così nella giornata di lunedì i dati epidemiologici hanno fatto segnare numeri significativi: i decessi giornalieri per Covid si sono fermati a 17.
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