Scuola in presenza, il ministro Bonetti: "Rivalutare le riaperture di asili nido ed elementari dopo Pasqua"
Secondo un nuovo studio non c'è correlazione tra l'aumento dei contagi e le lezioni negli istituti. Forze politiche divise. Nel Paese cresce il malcontento: il 26 marzo indetto un giorno di sciopero dalla Dad
Coronavirus, in Lombardia studenti protestano contro la chiusura delle scuole
Riportare gli alunni più piccoli in classe dopo Pasqua anche in zona rossa, modificando il Dpcm. E' la proposta del ministro della Famiglia, Elena Bonetti, secondo cui alla luce delle vaccinazioni bisogna "rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell'infanzia e quella primaria". Un'ipotesi che raccoglie le richieste dei genitori e che guarda a un nuovo studio che afferma che non c'è correlazione tra contagi e lezioni in presenza.
Il nuovo studio e le aperture di FI, M5s, LeU, Iv Con l'Italia ancora in gran parte "rossa", rimangono chiusi gli istituti scolastici per la gran parte degli studenti italiani ma intanto parlamentari di diversi schieramenti, complici anche alcuni studi - ne è stato pubblicato uno su dati Miur incrociati con quelli delle Ats e della Protezione civile, secondo il quale non c'è correlazione tra lezione in presenza e crescita dei contagi - le proteste di piazza di questi giorni e la consapevolezza del peso che stanno sostenendo le famiglie, premono per ripensare alle chiusure almeno delle scuole dei più piccoli. Sulla stessa linea la presidente della Commissione Infanzia Licia Ronzulli (Forza Italia). Anche i Cinque Stelle con il capogruppo in Commissione Cultura a Montecitorio Gianluca Vacca tornano a chiedere al governo che almeno gli alunni di asili nido, scuole dell'infanzia ed elementari tornino subito in classe, e che si lavori per riportare tra i banchi anche tutti gli altri il prima possibile. Di medesima opinione Noi con l'Italia, Leu e Iv.
Più cauto il Partito democratico Più cauto il Pd, con Paolo Lattanzio e Flavia Piccoli Nardelli, componenti della Commissione Istruzione della Camera, dicono di constatare "con preoccupazione che da qualche settimana, oltre agli altri istituti serrati fin dalla prima fase della pandemia, sono chiusi anche asili e scuole dell'infanzia. Crediamo sia importante diversificare le prossime e necessarie aperture non solo per zone e colori ma anche per fasce d'età, valutando con attenzione se anche nelle zone rosse sia possibile procedere con l'attività almeno di asili nido, scuole d'infanzia e primarie".
Fratelli d'Italia preme per le riaperture, la Lega vuole il parere del Cts Sul fronte opposto Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI chiede che il Governo Draghi lavori per riaprire le scuole in presenza. Scende in campo la stessa Giorgia Meloni la quale dice che Fratelli d'Italia "è al fianco dei genitori, dei ragazzi e degli insegnanti che sono scesi in piazza in tutta Italia per protestare contro la didattica a distanza e chiedere di riaprire asili e scuole". Il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso (Lega) chiede che il mondo della scienza operi una sintesi sul contagio nelle scuole e poi fornisca le indicazioni necessarie alla politica, "per prendere decisioni rapide ed efficaci".
I presidi a favore delle riaperture prevedendo tamponi obbligatori I presidi del Lazio con Cristina Costarelli, vicepresidente Anp, chiedono di rompere gli indugi ma prevedere anche tamponi obbligatori per gli studenti. Anche il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore in Emilia Romagna Stefano Bonaccini dice di augurarsi che le scuole aprano il prima possibile, "appena avremo i numeri in base a quanto previsto dal Dpcm noi le riapriremo. E mi auguro che sia l'ultimo anno scolastico per gli studenti con la didattica a distanza".
Nuovo sciopero contro la Dad per il 26 marzo Intanto per il 26 marzo il Comitato Priorità alla scuola, i Cobas e i precari hanno indetto un giorno di "sciopero dalla Dad".
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