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Diritti umani e uiguri: sanzioni contro la Cina da Ue, Gb, Usa e Canada

Immediata la contromossa di Pechino, che annuncia misure contro parlamentari europei. Il presidente Sassoli: "Inaccettabile, ci saranno conseguenze"

Afp

L'Unione europea ha dato il via libera a sanzioni contro quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri. E' quanto si apprende da fonti diplomatiche europee. Sanzioni annunciate anche da parte degli Usa contro quello che Washington ha definito "il genocidio degli uiguri". Misure sono state prese infine anche da parte di Canada e Gran Bretagna. 

La risposta: controsanzioni da Pechino - Immediata la reazione di Pechino, che ha subito manifestato la sua "condanna" nei confronti delle "sanzioni unilaterali decise dall'Ue a carico di persone ed entità cinesi rilevanti, citando le cosiddette questioni relative ai diritti umani nello Xinjiang".

Il ministero degli Esteri ha quindi annunciato la decisione di rispondere a sua volta con sanzioni che colpiscono "dieci persone e quattro entità dell'Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione". Coinvolti, tra gli altri, Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Rafphael Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann del Parlamento europeo. 

Sassoli: "Mossa inaccettabile, ci saranno conseguenze" -  Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha subito scritto su Twitter: "Le sanzioni della Cina contro i deputati del Parlamento europeo, la sottocommissione per i diritti umani e gli organi dell'Ue sono inaccettabili e avranno delle conseguenze. Le sanzioni hanno colpito eurodeputati e organi del Parlamento europeo per avere espresso delle opinioni nell'esercizio del loro dovere democratico. I diritti umani sono diritti inalienabili". 

Sanzioni anche per due ministri del Nord Corea - I capi delle diplomazie Ue hanno dato il via libera anche all'iscrizione nella lista nera dei sanzionati per le violazione dei diritti umani dei ministri della Sicurezza in Corea del Nord. Si tratta di Jong Kyong-thaek e di Ri Yong Gil: entrambi sono ritenuti responsabili di torture o pene crudeli o degradanti, esecuzioni extragiudiziali sommarie o arbitrarie, sparizioni forzate di persone, arresti o detenzioni arbitrari, oltre al lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne. E' quanto si legge sulla Gazzetta ufficiale europea. 

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