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Scuola, il 26 marzo scioperano Cobas e precari | Il comitato "Priorità alla scuola": "Astenetevi dalla Dad, non collegatevi"

Le richieste: "Massimo 20 alunni per classe, sicurezza, assunzioni e interventi di edilizia scolastisca con i fondi del Recovery"

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Scuola a rischio il 26 marzo: i Cobas hanno confermato, insieme al comitato "Priorità alla Scuola" e al Coordinamento nazionale precari scuola la giornata di sciopero nazionale "affinché almeno la gran parte dei 20 miliardi di euro già previsti dal Recovery Plan per la scuola siano destinati a ridurre a 20 il numero massimo di alunni per classe e a 15 in presenza di alunni diversamente abili; a garantire la continuità didattica e la sicurezza, assumendo con concorsi per soli titoli i docenti con 3 anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi; ad intervenire massicciamente nell'edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza".

I Cobas lamentano anche che "nulla è stato fatto neanche nell'altro settore-chiave, insieme alla Sanità, e cioè il trasporto pubblico locale (TPL)". Per questo motivo i Cobas hanno convocato per il 26 anche lo sciopero del trasporto locale, "anche se la Commissione di garanzia ha ridotto il nostro sciopero dell'intera giornata a quattro ore. Per tale settore chiediamo lo stop alle privatizzazioni e esternalizzazioni delle aziende, attivandone la ri-pubblicizzazione; la fine delle gare per l'affidamento del trasporto, passando all'affidamento diretto; il potenziamento mediante assunzioni di personale viaggiante e rinnovo/aumento dei mezzi".

Scuola, manifestazioni studenti contro la Dad da nord a sud

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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
Sono riprese le mobilitazioni in diverse città italiane per chiedere che l'apertura delle scuole sia veramente una priorità per il Paese. Iniziative sono promosse da nord a sud dal Comitato Priorità alla scuola, dalla Rete degli studenti e dai singoli istituti. A Roma una manifestazione è stata indetta da alcuni licei tra i quali il Pasteur e il Tasso. Iniziative sono in corso davanti al Ministero dell'Istruzione e alle prefetture. 

Nella giornata del 26 i Cobas della scuola e del trasporto pubblico locale manifesteranno, insieme a Priorità alla Scuola e al Coordinamento Nazionale Precari Scuola e a rappresentanti delle coalizioni che hanno aderito alla giornata, in almeno 50 città e nei seguenti capoluoghi di provincia: Roma, Bologna, Lucca, Firenze, Pisa, Milano, Genova, Catania, Palermo, Massa, La Spezia, Trieste, Padova, Venezia, Reggio Emilia, Pistoia, Ancona, Perugia, Terni, Napoli, Salerno, Bari, Potenza, Pescara, Cagliari, Ravenna, Lecce, Sassari, Prato, Livorno, Grosseto, Lecco, Vicenza, Modena, Piacenza, Cremona, Mantova, Rimini, Udine, Ferrara. 

L'appello di "Priorità alla Scuola": "Non collegatevi" - "II 26 marzo lanciamo uno sciopero della didattica a distanza: "usciamo dagli sche(r)mi" perche' "questa casa non e' una scuola". Non collegatevi, non collegate, non fatevi collegare. È possibile uscire di casa e andare nelle strade e nelle piazze in cui ci saranno le manifestazioni, i presidi, i flashmob, le lezioni all'aperto lanciate da Priorità alla Scuola in tutta Italia, in concomitanza con lo sciopero del comparto scuola convocato dai COBAS e sostenuto dal Coordinamento Nazionale Precari-e Scuola". 

Torino: tornano in classe Anita e Lisa, le studentesse simbolo della "lotta" alla Dad

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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino (11 novembre 2020)
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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino (11 novembre 2020)
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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino (11 novembre 2020)
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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino (11 novembre 2020)
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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino (11 novembre 2020)
Felici di ritornare in classe e di rivedere i propri compagni, ma anche pronte a scendere in piazza nel caso di nuove chiusure. E' questo lo spirito con cui hanno varcato il portone della Italo Calvino Anita e Lisa, le 12enni torinesi simbolo della protesta contro la didattica a distanza (Dad). "Non vedevamo l'ora", dicono entrando a scuola dopo essere passate in piazza Castello, nel centro di Torino, per salutare Maia, la liceale che prosegue la lotta contro la Dad con gli altri studenti delle Superiori che in Piemonte torneranno in classe soltanto dal 18 gennaio.

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