Scuola a rischio il 26 marzo: i Cobas hanno confermato, insieme al comitato "Priorità alla Scuola" e al Coordinamento nazionale precari scuola la giornata di sciopero nazionale "affinché almeno la gran parte dei 20 miliardi di euro già previsti dal Recovery Plan per la scuola siano destinati a ridurre a 20 il numero massimo di alunni per classe e a 15 in presenza di alunni diversamente abili; a garantire la continuità didattica e la sicurezza, assumendo con concorsi per soli titoli i docenti con 3 anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi; ad intervenire massicciamente nell'edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza".
I Cobas lamentano anche che "nulla è stato fatto neanche nell'altro settore-chiave, insieme alla Sanità, e cioè il trasporto pubblico locale (TPL)". Per questo motivo i Cobas hanno convocato per il 26 anche lo sciopero del trasporto locale, "anche se la Commissione di garanzia ha ridotto il nostro sciopero dell'intera giornata a quattro ore. Per tale settore chiediamo lo stop alle privatizzazioni e esternalizzazioni delle aziende, attivandone la ri-pubblicizzazione; la fine delle gare per l'affidamento del trasporto, passando all'affidamento diretto; il potenziamento mediante assunzioni di personale viaggiante e rinnovo/aumento dei mezzi".
Nella giornata del 26 i Cobas della scuola e del trasporto pubblico locale manifesteranno, insieme a Priorità alla Scuola e al Coordinamento Nazionale Precari Scuola e a rappresentanti delle coalizioni che hanno aderito alla giornata, in almeno 50 città e nei seguenti capoluoghi di provincia: Roma, Bologna, Lucca, Firenze, Pisa, Milano, Genova, Catania, Palermo, Massa, La Spezia, Trieste, Padova, Venezia, Reggio Emilia, Pistoia, Ancona, Perugia, Terni, Napoli, Salerno, Bari, Potenza, Pescara, Cagliari, Ravenna, Lecce, Sassari, Prato, Livorno, Grosseto, Lecco, Vicenza, Modena, Piacenza, Cremona, Mantova, Rimini, Udine, Ferrara.
L'appello di "Priorità alla Scuola": "Non collegatevi" - "II 26 marzo lanciamo uno sciopero della didattica a distanza: "usciamo dagli sche(r)mi" perche' "questa casa non e' una scuola". Non collegatevi, non collegate, non fatevi collegare. È possibile uscire di casa e andare nelle strade e nelle piazze in cui ci saranno le manifestazioni, i presidi, i flashmob, le lezioni all'aperto lanciate da Priorità alla Scuola in tutta Italia, in concomitanza con lo sciopero del comparto scuola convocato dai COBAS e sostenuto dal Coordinamento Nazionale Precari-e Scuola".