Un brutto voto è sempre un piccolo trauma per i figli, soprattutto se si tratta di bambini alle prese con le prime delusioni scolastiche. Per alcuni, addirittura, si tratta di uno stress non da poco, che viene poi amplificato o smorzato anche dall'atteggiamento dei genitori. Ciò che gli esperti consigliano, in questi casi, è di non drammatizzare evitando proprio tragedie che ingigantiscono il problema, senza peraltro risolverne l'eventuale causa scatenante. Sempre che vi sia un'effettiva causa: il brutto voto può rappresentare anche una sana caduta in un buon percorso scolastico. E, in tal senso, anche il voto non eccellente diventa un insegnamento utile e una risorsa da "sfruttare" per crescere.
Considerarlo parte del percorso - Imparare significa, inevitabilmente, sbagliare. Se non si facessero mai errori, non esisterebbe neppure la scuola. Dunque, il brutto voto non va considerato un fallimento ma semplicemente uno step del percorso dell'apprendere. Un modo per capire meglio e ripartire con volontà e impegno, senza sentirsi in alcun modo marchiati o etichettati da un numero o da un giudizio.
La giusta serietà - Così come il brutto voto a scuola non andrebbe mai trasformato in tragedia o fatto passare come un fallimento, è importante che i genitori assumano un atteggiamento di giusta serietà. Ovvero, capire le motivazioni senza far sentire la delusione al bambino, lasciando passare il messaggio che si sia trattato di un ostacolo superabile con l'impegno. Se si drammatizza facendosi vedere delusi e sconfitti, allora il bambino difficilmente considererà l'apprendere come una risorsa.
La scuola come la vita - Un voto, in realtà, non dovrebbe essere considerato né brutto né bello. Si tratta semplicemente del giudizio dato da un insegnante al profitto dello studente. Ovvero, va presa in considerazione e sottolineata l'esigenza di impegnarsi di più ma sempre in senso positivo, costruttivo. Il voto insufficiente fa parte della vita, così come lo è lo sbaglio nell'età adulta. Una caduta a cui, con impegno e migliorandosi, è sempre possibile porre rimedio.
Non giudicare i docenti - Un voto non bello può spingere i genitori a giudicare gli insegnanti, negativamente. E già questo tipo di atteggiamento è sbagliato, perché pone la famiglia in "difesa" del malcapitato contro le presunte angherie di un docente. In più, se si giudicano i docenti davanti ai figli, si commette un errore enorme perché si fa perdere credibilità sia all'insegnante, sia all'intero sistema scolastico. Dunque, se si ritiene che il voto ricevuto sia ingiusto, è bene chiedere un colloquio privato con il docente in questione. Colloquio da gestire sempre con educazione, equilibrio e, soprattutto, obiettività.