le famiglie aspettano da mesi

Verso una soluzione il caso dei 59 bambini congolesi adottati?

Il comitato dei genitori ha incontrato il ministro Boschi che ha promesso soluzioni in tempi rapidi. Una mamma: "Adesso si passi dalle parole ai fatti"

Si apre uno spiraglio di speranza per 59 bambini di origine congolese adottati da genitori italiani e ancora bloccati negli orfanotrofi di Kinshasa e Goma. Il Comitato genitori adottivi Rdc (Repubblica Democratica del Congo) ha incontrato il ministro Maria Elena Boschi, da poco presidente della Cai, la Commissione adozioni internazionali. Come ha raccontato ai microfoni di Tgcom24 Alba Pavoni a nome del comitato, "il ministro ha dimostrato grande apertura e conoscenza del caso e piena consapevolezza di definirlo in tempi brevi. Avevamo in programma un presidio di due giorni ma non è stato necessario".

Continua Pavoni: "Il ministro ci ha rincuorato e rassicurato, segnando un netto distacco rispetto alla gestione precedente del caso. Il suo intendimento è di darci aggiornamenti entro una settimana, tempo necessario per fornirci una ricognizione dettagliata per la quale vuole avvalersi della collaborazione con il Ministero degli Affari esteri. Torniamo a casa rincuorati e fiduciosi che dalle parole si passi ai fatti".

In particolare, a bloccare l'arrivo in Italia dei 59 bambini sarebbe stato un motivo di natura burocratica: un presunto "giallo" sui documenti di viaggio dei minori forniti dall'Italia e sul quale finora la Commissione per le Adozioni internazionale non aveva fornito alcuna risposta.

I bambini più fortunati appena arrivati dalla Repubblica Democratica del Congo in Italia hanno voluto contribuire a modo loro alle attività del Comitato dei genitori e hanno realizzato un video in cui esclamano “Tutti i bimbi a casa, eh!". Non parlano ancora un italiano perfetto, ma hanno saputo fare una richiesta chiarissima nel video che potete visualizzare in alto.