Un sistema di prenotazione online già operativo in cinque regioni, con una sesta - la Lombardia - che lo ha adottato da fine marzo. E una struttura logistica che ha permesso finora di consegnare oltre due milioni di vaccini. La lotta quotidiana contro il Covid si combatte coinvolgendo tutti i player del Paese e anche Poste sta contribuendo a più livelli, come sottolineato dal nuovo commissario straordinario all'emergenza Francesco Figliuolo.
Le modalità e i requisiti per la prenotazione - Ma qual è l'apporto concreto della realtà più capillare a livello italiano? A febbraio è stata lanciata la piattaforma di prenotazione per i vaccini. Il sistema informatico consente di scegliere, tra i centri di vaccinazione attualmente disponibili sul territorio regionale, quello più vicino e quindi determinare l'appuntamento per la somministrazione.
Per la prenotazione, oltre ai dati anagrafici, è necessaria anche la tessera sanitaria. In aggiunta alla piattaforma online, è possibile prenotarsi mediante un call center dedicato, telefonando al numero verde 800.009.966 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 (escluso sabato e festivi).
Per i meno tecnologici è attiva anche l'opzione per accedere tramite il palmare in dotazione ai portalettere. Poste ha inoltre aggiornato gli Atm Postamat per consentire la prenotazione tramite tessera sanitaria agli sportelli.
Dove è attiva la piattaforma - Al momento al seguente indirizzo https://accesso.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ la piattaforma è attiva in cinque Regioni: Sicilia, Calabria, Abruzzo, Marche, Basilicata e Lombardia. (che però utilizza il suo sito regionale studiato appositamente da Poste https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/) Ovviamente nei vari territori ci sono delle differenze di accesso anagrafiche, ma linea generale la piattaforma gestionale è uguale per tutti, gratuita e legata a un sistema cloud che dovrebbe evitare overload al sistema. La Lombardia ha deciso di utilizzare la piattaforma nazionale per sbloccare il caos sulle prenotazioni vaccinali a causa del fallimentare sistema Aria, al centro di numerose critiche persino da parte della Giunta Fontana.