Chi è l'uomo "nuovo" dell'Austria che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Bruxelles? Classe 1944, viennese di nascita ma profugo di sangue, il neoeletto presidente austriaco si chiama Alexander Van der Bellen. E' un economista e un politico di lungo corso, esponente dei Verdi. Un pugno di voti gli ha permesso di vincere al secondo turno di ballottaggio, ai danni dell'ultranazionalista Norbert Hofer che spaventava tanto l'Ue. Al primo turno del 24 aprile aveva ottenuto quel 21,3% che lo ha portato alla sfida del 22 maggio proprio contro il candidato del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ).
Figlio di profughi - Anche la sua storia personale è altrettanto lunga e complessa. Di padre russo di origine olandese e madre estone, entrambi profughi a causa dell'invasione dell'Estonia del 1940 da parte dell'Unione Sovietica, Van der Bellen nacque a Vienna il 18 gennaio 1944. Dell'essere "figlio di profughi" si è fatto un suo vanto in campagna elettorale, mentre l'avversario più forte tuonava contro i migranti del 2016 e invocava l'esercito, nuovi muri e più alte barriere nel cuore dell'Europa.
Gli studi - Ottenuta la cittadinanza austriaca nel 1958, nel 1962 si è diplomato presso il Liceo umanistico Akademisches Gymnasium di Innsbruck. Ha studiato Economia presso l'Università di Innsbruck, dove conseguì il dottorato nel 1970. Dal 1968 al 1970 ha lavorato come assistente presso l'Istituto di Economia Pubblica dell'Università di Innsbruck e negli anni 1972-1974 presso l'Istituto Internazionale di Management di Berlino. Ha conseguito l'abilitazione in Scienze finanziarie nel 1975 e nel 1976 è stato nominato professore straordinario presso l'Università di Innsbruck, dove rimase fino al 1980 quando ottenne l'incarico di docenza presso l'Università di Vienna.
La carriera politica - Già membro del partito socialdemocratico austriaco, Van der Bellen fu eletto nel Consiglio nazionale austriaco per il partito dei Verdi austriaci nel 1994. Nel 1997 è diventato il loro portavoce federale e nel 1999 presidente del gruppo parlamentare dei Verdi nel Consiglio nazionale. Da questa carica si dimise a seguito della dura sconfitta alle elezioni del 2008. Nel 2010 è diventato assessore della città di Vienna per l'Università e la Ricerca. Nel 2012 lasciò il Parlamento per entrare nel consiglio comunale di Vienna.