L'INVITO AI PARLAMENTARI

Renzi a deputati Pd: "Prossimi 6 mesi a testa alta senza polemiche"

Il premier invita i suoi deputati ad arrivare uniti al referendum sulle riforme. Ma Bersani lo gela: "Sul referendum prima voglio vederci chiaro"

"Facciamo sei mesi a testa bassa, anzi a testa alta perché abbiamo tutto il diritto di stare a testa alta con un lavoro costante sul territorio giocando all'attacco e non di rimessa o a catenaccio". Così Matteo Renzi si rivolge ai parlamentari del Pd. Il premier rilancia la richiesta "non dico di una tregua interna ma occorre parlare al Paese, io farò solo questo e non altro".

"Questa assemblea inizia con il mio 'grazie' ai parlamentari e alle parlamentari per quello che avete fatto in questi due anni". Così il premier Matteo Renzi ha dato il via all'assemblea dei gruppi parlamentari del Pd alla Camera. Il premier e segretario Pd ha riferito che nella precedente riunione con i vertici locali del partito "si è preso un impegno: sei mesi a testa bassa. Anzi a testa alta, perché possiamo stare a testa alta, di lavoro costante sul territorio. Smettiamo, se mai avessimo avuto questa tendenza, di giocare col catenaccio. Giochiamo all'attacco, il calcio totale. Raccontiamo cosa vogliamo fare in Italia, in Europa".

Smettiamo farci pulci tra noi, serve orgoglio - "Se smetteremo di farci le pulci tra noi e diremo che quel simbolo serve per far vincere i nostri candidati, la nostra gente ci sarà grata. E poi ci sarà la fase referendaria, le discussioni interne lasciano il tempo che trovano perché dopo parte la fase congressuale e vi potete sbizzarrire". Così Matteo Renzi chiede lo stop alle polemiche interne e "un minimo di orgoglio ed entusiasmo" perché "dopo anni di paralisi finalmente la politica si è rimessa in moto".

Su flessibilità Ue ha fatto passo incredibile (ma non sufficiente) - "Oggi l'Ue ha chiuso con il Mef un lavoro straordinario sui temi della flessibilità economica. Per me ancora non è sufficiente rispetto alle mie ambizioni, ai miei desideri e ai miei sogni ma sicuramente è un passo avanti incredibile rispetto a quello che i giornali scrivevano nei mesi di gennaio e febbraio". Ha detto ancora Renzi prima di tirare una stoccata ai media: "I giornali del pensiero unico dell'opposizione parlavano di sonora bocciatura della legge di stabilità e di un'Italia verso un fallimento. Oggi non io ma il governo con Padoan ha portato a casa un risultato importante, significativo. Non è ancora ciò che noi vogliamo ma è ciò che ci serve per dare un messaggio di profondo cambiamento".

Con leader Pse a Roma lanceremo proposta economica - "Nei prossimi mesi vogliamo, insieme alla Commissione e non contro la Commissione, discutere del modello di sviluppo. Venerdì i leader del Pse che hanno responsabilità di governo si vedranno in Campidoglio, a iniziare da Hollande, ospiti del nostro partito e delle nostre istituzioni per arrivare a un modello di proposta economica condivisa, immaginando un percorso da lanciare dopo il referendum sulla Brexit che speriamo mantenga la Gran Bretagna in Europa".

Bersani: "Sì al referendum? Prima voglio vederci chiaro" - Il mio sì al referendum? "Voglio vederci chiaro, vediamo nelle prossime settimane. Io ho votato sì con luci e ombre e con il patto dell'elezione diretta dei senatori da fare subito". Lo ha detto in un'intervista Pier Luigi Bersani. Ma non è stata l'unica stoccata a Renzi. L'ex segretario del Pd parlando di occupazione ha detto: "Il governo deve impostare una politica che ci consenta di immaginare una ripresa della occupazione che non sia solo dello zero virgola". Ma Bersani si è detto "contento che l'Unione Europea ci dia più flessibilità, ma se si sbragasse quello che abbiamo davanti è quello che è successo ai mercati in questi anni. Ci vuole un rigore meno stupido, intelligente per dire 'adesso i due soldi che abbiamo li mettiamo per fare posti di lavoro'".