Ad accendere il dibattito è stato Alberta Alessi, 32 anni, madre di tre bambini. Con una lettera ha chiesto al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini di valutare l'allungamento delle lezioni a tutto il mese di giugno, almeno nelle scuole elementari: "Il mondo è cambiato - ha scritto la mamma di Pavullo (Modena), - da una parte ci sono i maestri che fanno il lavoro più importante al mondo, dall'altra le nostre esigenze di genitori che lavorano: io chiedo solo che ci si venga incontro. Non lezioni, ma almeno attività ludico educative. Almeno a giugno". In pochi giorni questo suo appello ha ricevuto oltre tremila firme di supporto.
"L'alternativa - conclude la signora Alessi, - sono i centri estivi. Ma hanno un costo che non sempre le famiglia, con più figli, riescono a sostenere". Il problema è abbastanza sentito: il nostro Paese, insieme a Portogallo e Irlanda, concede una sosta lunghissima agli allievi delle elementari. Ben 12 o 13 settimane senza lezioni.
La proposta però, ha subito ottenuto la bocciatura degli insegnanti che dicono di non essere dei baby sitter e che le scuole non possono essere considerate dei parcheggi per genitori troppo occupati dal lavoro per prendersi cura dei figli tra giugno e agosto. Con le risorse e gli stipendi attuali, un impegno della classe docente per un mese in più è tuttavia impensabile: "L'idea di principio è giusta, commenta Giorgio Rembado per l'Associazione nazionale presidi, - però ci vogliono le risorse per farla".