RESPINTO IL RICORSO

Comunali Roma, il Tar conferma l'esclusione della lista Fassina

"Ricorreremo al Consiglio di Stato". L'esclusione per la mancanza della data nei moduli di autenticazione delle firme per la candidatura

E' confermata l'esclusione della lista Sinistra per Roma Fassina Sindaco dalle elezioni amministrative del 5 giugno. Lo ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto il ricorso della lista. Il motivo dell'esclusione è la mancanza della data nei moduli di autenticazione delle firme per la candidatura. Ma Fassina non si arrende: "Non ci fermiamo qui. Siamo convinti delle nostre ragioni e ricorreremo al Consiglio di Stato".

La sentenza del Tar era in larga parte attesa e potrebbe cambiare molto nella campagna per la capitale, con un pacchetto di consensi di sinistra in libera uscita del 5-6%, secondo i sondaggi. Un tesoro al quale possono ambire - astensionismo permettendo - soprattutto Virginia Raggi di M5S e Roberto Giachetti del Pd.

Il Tar ha respinto tutti i ricorsi proposti dalla lista Sinistra per Roma - Fassina sindaco, anche quelli riguardanti i provvedimenti di esclusione nei singoli Municipi capitolini. Per il Tribunale "le firme sui modelli di accettazione della candidatura a cariche elettive e di presentazione delle liste - si legge nella sentenza - devono essere autenticate nel rispetto, previsto a pena di nullità, di tutte le formalità stabilite dalla legge". Tra gli elementi essenziali costitutivi della procedura di autenticazione, va correttamente configurata anche la data della sottoscrizione del pubblico ufficiale procedente".

La domanda politica ora è: a chi andranno i voti di Fassina, accreditato di una percentuale intorno al 5-6%? I suoi elettori sceglieranno Giachetti oppure Raggi di M5S, che nelle ultime settimane avrebbe avuto nuovi contatti con il sindacalismo di base e sarebbe guardata con attenzione perfino da settori antagonisti? Marchini intanto promette di aumentare lo stipendio ai dipendenti comunali, bacino tradizionale del centrosinistra.

Alcuni giorni fa Fassina aveva detto che in caso di esclusione avrebbe dato un orientamento per il voto, dopo aver consultato le due formazioni che lo appoggiano. Nelle settimane scorse si era espresso a favore di M5S in caso di ballottaggio. Ma sono destinate a riaccendersi le polemiche su un presunto complotto per sabotare dall'interno la candidatura dell'ex esponente Pd per favorire Giachetti e riallacciare in qualche modo l'alleanza dem-Sel, troncata dalla fine traumatica della giunta Marino.