Thyssen, pg Cassazione: annullare condanne, serve nuovo processo
Per il sostituto procuratore bisogna rideterminare le pene. La difesa degli imputati tedeschi ha inoltre chiesto il trasferimento in Germania. Un operaio superstite: "E' un fulmine a ciel sereno"
Il sostituto pg della Cassazione, Paola Filippi, ha chiesto di annullare le condanne per tutti e sei gli imputati del processo Thyssen, in modo da rideterminare le pene per i reati di omicidio colposo plurimo e per rivalutare il "no" alle attenuanti per 4 degli imputati. Serve un processo ter. Dopo aver ascoltato le richieste del pg, i familiari delle vittime del rogo alla Thyssen di Torino, sono usciti dall'aula in segno di protesta.
Nello specifico il magistrato ha chiesto che gli "ermellini" annullino con rinvio la sentenza d'Appello bis per una nuova determinazione della pena in relazione al reato di omicidio colposo plurimo per l'amministratore delegato Harald Espenhahn, per i dirigenti Marco Pucci e Gerald Priegnitz, per il membro del comitato esecutivo dell`azienda Daniele Moroni e per il responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri.
Per i soli Espenhahn, Priegnitz, Moroni e Pucci ha chiesto poi che le condanne vengano annullate con rideterminazione della pena anche per bilanciare le attenuanti generiche.
Imputati tedeschi potrebbero scontare una pena "alleggerita" in Germania - C'è il rischio concreto che, anche nel caso di conferma delle condanne da parte della Cassazione, i due imputati tedeschi per il rogo alla Thyssen di Torino del 6 dicembre 2007, abbiano la possibilità di scontare in Germania la pena che sarebbe "dimezzata" perché nell'ordinamento tedesco il reato di omicidio colposo aggravato "ha un tetto massimo edittale di cinque anni di reclusione. La richiesta è stata fatta dalla difesa degli imputati tedeschi.
La rabbia dei familiari: "Hanno ammazzato i nostri cari un'altra volta" - Alcune madri, sorelle e moglie sono scoppiate in lacrime: "E' una vergogna, hanno ammazzato in nostri cari un'altra volta". Altri hanno gridato "venduti" ai giudici e sono stati invitati alla calma da carabinieri e poliziotti. "Quanto dobbiamo aspettare ancora per avere giustizia?", ha esclamato un altro familiare fuori dall'aula al termine della requisitoria. Se le richieste del pg venissero accolte si dovrebbe celebrare un terzo processo di appello davanti a una nuova sezione, per un nuovo giudizio con ulteriori sconti di pena.
Operaio superstite: "Fulmine a ciel sereno" - "Le richieste della procura sono per noi tutti un fulmine a ciel sereno e lo stesso vale per il rischio che i due imputati tedeschi, che sono poi i principali responsabili del rogo alla Thyssen, possano scontare in Germania una pena dimezzata". Lo ha detto Antonio Boccuzzi, operaio superstite del rogo alla Thyssen e deputato Dem, commentando le richieste del pg della Cassazione e le dichiarazioni delle difese degli imputati sulla possibilità di espiazione della pena in Germania.
"Sarebbe paradossale - ha proseguito Boccuzzi - che l'amministratore delegato di Thyssen, che in primo grado era stato condannato per omicidio volontario, adesso possa ottenere in Germania una pena addirittura inferiore a quella degli altri coimputati italiani". "A fronte di questo rischio - ha concluso - è ancora più profonda la nostra delusione per l'annullamento della sentenza di primo grado".
Mamma vittima a imputato: "Spero bruci la sua famiglia" - "Mio figlio è bruciato vivo, spero che muoia bruciata anche la sua famiglia": lo ha detto la madre di Antonio Schiavone, uno dei sette operai morti per il rogo alla Thyssen di Torino, rivolgendosi, in Cassazione, all'ex manager della Thyssen, Daniele Moroni. La protesta e lo sdegno dei familiari delle vittime, dopo aver ascoltato le richieste del pg, hanno avuto sfogo anche con urla al di fuori dell'aula della Quarta Sezione penale.
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