Scene di guerriglia a Parigi, con duri scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, durante la protesta contro la riforma del lavoro approvata dall'Assemblea nazionale giovedì sera. Sassi e oggetti di ogni tipo sono stati scagliati contro la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni. Un ragazzo è rimasto ferito alla testa. Quattro manifestanti sono stati fermati. Scontri anche a Tolosa (9 fermati) e in altre città.
L'Assemblea nazionale francese ha respinto la mozione di sfiducia presentato dall'opposizione contro il governo di Manuel Valls. La mozione è stata votata da 246 deputati senza raggiungere la maggioranza assoluta di 289 voti necessaria. La riforma del lavoro è quindi stata adottata in prima lettura, dopo una giornata di proteste in tutto il Paese. Passerà ora al vaglio del Senato.
Il progetto di legge che concede maggiore flessibilità alle imprese in materia di orari, organizzazione del lavoro e licenziamenti per ragioni economiche, è dunque considerato adottato in prima lettura. Ma se il premier Manuel Valls sapeva di non rischiare davvero in parlamento, ha ben motivo di temere che il clima nel Paese, già bollente, si surriscaldi ulteriormente.
La contestazione odierna alla legge (e alla forzatura da parte del governo) ha visto tafferugli scoppiati a Parigi, vicino a Les Invalides, dove tra polizia e manifestanti sono volati oggetti, sassi, e le forze dell'ordine hanno fatto ricorso ai lacrimogeni. Alcuni giovani con passamontagna se la sono presa in particolare con chi protestava e con i giornalisti presenti. A Marsiglia scene simili, contro il servizio d'ordine del sindacato CGT, che ha lanciato a sua volta lacrimogeni, prima dell'intervento della polizia. Ci sono stati due fermi, altri sono finiti in commissariato a Lione e Caen. A Le Havre, la sede del partito socialista è stato saccheggiato durante un corteo di protesta.